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LA PROVINCIA E LA FINANZIARIA 2007
Approvata mozione dei gruppi dell’Unione, respinte due mozioni: una di AN, una di FI

Il Consiglio provinciale ha approvato con 15 voti a favore (Ds, La Margherita, PdCI, SDI, Prc e Verdi) e 4 astensioni (i gruppi della Casa delle Libertà) una mozione sulla Finanziaria 2007 che giudica, positivamente l’impostazione della Finanziaria del prossimo anno, che ha tre capisaldi nel risanamento dei conti pubblici, nell’impulso da dare all’economia del paese e nella redistribuzione della ricchezza, anche attraverso la leva fiscale e la lotta all’evasione, elementi che fanno guardare con fiducia al futuro nell’interesse generale del paese. Respinte due mozioni: una di Massai, Sensi e Nascosti (AN) su Legge finanziaria in materia di università ed una di Avezzano Comes, Bevilacqua, Comucci e Lensi (FI) sempre sulla legge finanziaria. Entrambe le mozioni hanno ottenuto 4 sì e 15 no. Per Comucci (FI): “Questa è una finanziaria inguardabile, che fa capire quale è l’obiettivo finale di questo governo: nuove tasse, tasse, tasse. Tasse a chi produce, tasse sulla casa, tasse sulle auto. Un assurdo pasticcio di 1356 commi”. Per Tondi (Udc): “E’ una legge finanziaria ideologizzata. Si è parlato della rivalutazione delle aliquote IRPEF ma per le fasce più povere della popolazione ci saranno tutta una serie di provvedimenti presi a livello locale che andranno a colpire molto di più quelle poche persone beneficiate dalla rimodulazione delle aliquote IRPEF”. Per Massai (AN): “Una certezza c’è in questa finanziaria: i tagli all’università ed alla ricerca e, ad oggi, non ho visto nessuno scendere in piazza per questo. Ho visto una supina accettazione di questa finanziaria e di questi tagli e quindi un’ennesima contraddizione”. Bassetti (Udc) ha incentrato l’intervento sulla lotta all’evasione fiscale. “Le maggiori entrate, l’11% secondo la mozione dell’Unione, derivano dal pagamento delle tasse nel 2005 quando al Governo non c’era Prodi”. Targetti (PRC) ha denunciato il fatto che: “Occorrono 15 miliardi di euro per raddrizzare e migliorare il deficit dello Stato ed è questa l’eredità che oggi il nostro paese ha ereditato dal precedente Governo”. Per Lensi (FI): “Questa finanziaria è entrata per la prima volta nel Consiglio dei ministri il 3 ottobre e prevedeva una manovra di 34 miliardi e 700 milioni. Quella uscita dalla Camera, il 19 novembre, era una finanziaria da 35 miliardi e 400 milioni. Al Senato sono stati aggiunti anche i 6 miliardi del decreto Bersani. Insomma, una manovra di 42 miliardi che, tradotta in lire è, più o meno, come la famosa manovra del governo di Giuliano Amato: potente, invasiva, distruttiva”. Biagiotti (DS) ha risposto che: “Il Governo Berlusconi, dal 2001 al 2006, ha prodotto un disastro nelle finanze dei conti pubblici italiani: ha prosciugato l’avanzo primario che avevano garantito i governi dell’Ulivo dal 1996 al 2001 creando una voragine nei conti pubblici spaventosa con quelle politiche fiscali creative del ministro Tremonti. Adesso ci troviamo a dover di risistemare e a dover dare un riassetto ai conti dello Stato”.

16/12/2006 12.24
Provincia di Firenze