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Scuole Metrocittà. I nomi dimenticati delle palestre fiorentine
Luigi Boer, Luigi Fois e Danilo-Barbi Cinti, tre pionieri dell'Aviazione italiana

Massimo Fratini (foto archivio Antonello Serino)

Qual è il "nome dimenticato" della palestra del liceo classico Dante di Firenze? Luigi Boer. Va ricordato e con lui bisogna dare lustro ad altri due pionieri dell’Aviazione italiana. Se ne è parlato nella mattinata di venerdì 15 ottobre al liceo artistico Alberti – succursale dell’Istituto Alberti-Dante – in via Magliabechi, grazie a una lectio magistralis da parte del colonnello Carlo Enrico Paciaroni, vice presidente nazionale della Associazione Arma Aeronautica che raccoglie i circa 33mila ex aviatori italiani, e Paolo Allegretti, cultore di storia dello sport e memoria storica dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport di Firenze.
Alla lezione hanno partecipato anche il consigliere della Città Metropolitana delegato all’edilizia scolastica, Massimo Fratini, la dirigente scolastica dell’Istituto di Istruzione Superiore Alberti-Dante, Maria Rita Urciuoli, e il professore di Scienze Motorie Piero Amati. "E' sempre importante guardare le cose con una visione storica - spiega Massimo Fratini - Ci aiuta a decifrare lo spazio in cui viviamo, le scuole in cui studiamo, targhe, piazze, monumenti e così via. E' un momento didattico in senso stretto, che è di grande aiuto".
L’idea, si legge in una nota dei Veterani dello Sporto, "era strappare dall’oblio la denominazione di tre importanti palestre fiorentine, dedicate ad altrettanti eroi dell’aviazione nazionale, protagonisti – purtroppo sfortunati – di un’impresa epica: la Crociera atlantica Italia-Brasile, avvenuta tra il 17 dicembre 1930 e il 15 gennaio 1931".
Le palestre del liceo Dante, di San Salvi (in via Andrea Del Sarto) e del liceo Pascoli (in via Frà Bartolommeo) erano state intitolate a tre caduti durante la traversata atlantica del 1930-31: rispettivamente al capitano Luigi Boer, al sergente Luigi Fois e al tenente Danilo Barbi-Cinti.
I tre aviatori non erano fiorentini ma, come hanno ricordato Allegretti e Paciaroni, la portata dell’impresa ebbe una risonanza mondiale e trascendeva le radici locali; inoltre Italo Balbo, comandante della transvolata, e il “fiorentino” Ugo Ojetti – ex direttore del Corriere della Sera, nonché fondatore della rivista Pegaso – erano legati da un rapporto di amicizia e pare fu proprio il giornalista a chiedere la dedicazione ai tre caduti delle palestre ginnastiche inaugurate nell’ottobre del ’30.
«Per noi – proseguono Paciaroni e Allegretti – è un punto d’onore recuperare la denominazione di queste palestre, la cui origine ai giorni nostri è andata perlopiù dimenticata, benché in passato gli sportivi fiorentini o i quotidiani dell’epoca erano soliti affermare: “Si va alla Boer” o “Si gioca alla Barbi-Cinti”. Nomi importanti per la Storia d’Italia ma che si sono dissolti nell’immaginario fiorentino. Invece, nonostante il periodo non certo felice in cui è avvenuta l’impresa, riteniamo sia giusto non lasciarli nel dimenticatoio. Fortissimo è il legame che unisce Firenze e la Toscana con l’epopea dell’Aeronautica tricolore, nata nel 1923 e superata in anzianità solo dalla Royal Air Force britannica: basti pensare che la Piaggio di Pontedera, fino al 1945, si dedicava soprattutto al settore avionico e la stessa Crociera Italia-Brasile partì dalla base di Orbetello».
Ormai è da più di dieci anni che Allegretti è attivo in questa “impresa” di recupero storico, un impegno che ha già dato i suoi primi frutti. Nel 2008 si tenne una cerimonia commemorativa al liceo Pascoli, nella quale fu apposta una targa in cui è riportato il nome del tenente Danilo Barbi-Cinti.
«Spero di poter fare lo stesso con la palestra Boer – ammette –, è un sogno che inseguo da molto tempo. Anzi, mi piacerebbe che fossero gli stessi studenti di questo polo dell’arte che è l’Iss Dante-Alberti i veri protagonisti di questa operazione di salvataggio della memoria».

18/10/2021 16.05
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