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Italcanditi, Marradi. Cappelletti (Lega nel Cdx): "Troppe incertezze"
Per la consigliera metropolitana e Andrea Bandelli "poco chiare le motivazioni economiche del trasferimento. Valutare attentamente il Piano industriale"

Il piano industriale presentato da Italcanditi e dal Gruppo de Feo, precedente proprietario dell’intera Ortofrutticola che tornerebbe a gestire un ramo d’azienda in forza di un contratto di affitto con opzione all’acquisto a scadenza, prevede che tutta la produzione dei marron glacé, cioè la principale produzione dello stabilimento di Ortofrutticola a Marradi, venga trasferita integralmente nello stabilimento di Bergamo "adducendo motivazioni economiche legate ai costi di produzione troppo elevati dello stabilimento mugellano rispetto a quelli dello stabilimento bergamasco di Italcanditi".
Per Cecilia Cappelletti, consigliera metropolitana della Lega nel Centrodestra per il cambiamento, e Andrea Bandelli, responsabile regionale economia della Lega, "pur ammettendo che il costo di produzione in Mugello sia più elevato come dichiarato da Italcanditi, resta il fatto che provenendo la gran parte dei marroni, materia prima dal centro-sud dell’Italia e soltanto una parte minoritaria dal territorio mugellano, quindi a km zero, i costi di trasporto per far giungere questa materia prima allo stabilimento di Bergamo sono sicuramente molto più elevati rispetto a quelli da sostenere per farla giungere allo stabilimento di Marradi e riducono significativamente quella convenienza economica alla base del trasferimento così come prospettato nel comunicato".
In conclusione "pur essendo la proposta di Italcanditi e de Feo apprezzabile, le motivazioni economiche del trasferimento della produzione principale a Bergamo non appaiono tali da giustificare da sole tale decisione, così come restano incertezze sulla reale tenuta nel medio lungo termine della struttura produttiva nella nuova configurazione proposta come contropartita per la perdita della produzione di marron glacé; rimangono, infine, numerose le perplessità su un’ operazione di sostanziale riacquisto da parte del precedente proprietario di una azienda depotenziata e privata del suo prodotto di punta quindi indebolita ed impoverita sia strutturalmente che commercialmente".
Per questi motivi e per il rispetto dovuto nei confronti dei lavoratori di Ortofrutticola e delle aziende dell’indotto operanti sul territorio "occorrerà valutare attentamente il piano industriale proposto da Italcanditi e dal Gruppo de Feo, al fine chiederne eventuali aggiustamenti migliorativi e verificarne la realizzazione nei tempi previsti ponendo in ogni caso la salvaguardia dei posti di lavoro come condizione non negoziabile".

05/02/2022 10.43
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