Gandola (FdI nel Cdx) su evento a Sesto nel Giorno del Ricordo
Critiche del consigliere metropolitano all'Amministrazione comunale sull'incontro svoltosi nella biblioteca Ragionieri
“Ieri, purtroppo, dopo aver partecipato a diverse iniziative relative al Giorno del Ricordo un po’ in tutta la Piana fiorentina, a Sesto Fiorentino mi sono imbattuto in una commemorazione svolta attraverso un convegno, alquanto discutibile, se non addirittura fuorviante. Dimostrazione di una gestione amministrativa e istituzionale fatta in modo militante e senza il benchè minimo rispetto del valore della memoria. Un fatto che ha procurato lo sdegno dei presenti, me compreso”: lo dichiara Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia nel Centrodestra per il cambiamento, presente giovedì sera presso la biblioteca 'Ernesto Ragionieri' di Sesto per l’evento presente per la giornata del ricordo.
“Sgombriamo subito il campo da un fatto - dice Gandola - La mia non è una critica al Professore che ha svolto una lezione di storia, sebbene a mio modo di vedere limitante nei tempi, sulla questione del confine orientale italiano, bensì una critica forte all’Amministrazione Comunale che con questa modalità di celebrazione non ha saputo e voluto dare il giusto riconoscimento ad una commemorazione civile, obbligatoria per legge dal 2004.
Fin dai primi minuti del convegno é stato chiaro che si trattava di una disamina storica sulle vicende dell’area del confine orientale italiano dall’Impero Austro-Ungarico in avanti, dimenticandosi però del periodo storico precedente, assolutamente fondamentale per comprendere il senso complessivo delle rivendicazioni italianofone della zona".
Al termine "sono esplose le forti critiche degli esuli che erano in sala che sono stati ripresi dall’assessore Madau il quale ha parlato di esperienze personali, lontane dal significato di storia e, addirittura di sensazionalismo. Parole dure come macigni e del tutto fuori luogo perché pronunciate da un amministratore pubblico, uno schiaffo in faccia a tutti coloro che hanno subito sulla loro pelle l’esodo, italiani privati di tutto, dei loro beni e dei loro diritti, nostri concittadini deportati e torturati dal comunismo titino che per troppo tempo sono stati vittime dell’oblio.
L’assessore, vorrebbe, forse, parlare di sensazionalismo quando si ascolta la testimonianza di Liliana Segre o di altri deportati italiani? O forse ritiene sia sensazionalismo dare spazio ai partigiani di Monte Morello? Due pesi e due misure inaccettabili che hanno dimostrato tutta l’inadeguatezza dell’assessore a gestire la delega della cultura e tutto l’ardore militante di chi non sa come si debbano servire le istituzioni quando si ricoprono incarichi pubblici”.