Ortofrutticola Mugello. Consiglio Metrocittà Firenze: "Continuare a lavorare al tavolo istituzionale per monitorare e far crescere anche nuove opportunità"
L'Assemblea approva una mozione presentata da Tommaso Triberti (IV - gruppo misto) e Massimo Fratini (Pd). Respinto documento del Centrodestra. I commenti delle forze politiche
Ortofrutticola Mugello. Il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze, su proposta di Tommaso Triberti, Sindaco di Marradi e consigliere delegato della Metrocittà (Italia Viva – gruppo misto) e Massimo Fratini consigliere delegato e capogruppo PD, con i voti favorevoli di Pd, Iv e Territori beni comuni, ha approvato una mozione con la quale si impegna il Sindaco Metropolitano a monitorare costantemente la vertenza presso il Tavolo di Crisi della Regione Toscana, a coadiuvare la ricerca di nuove opportunità per il territorio marradese che possano irrobustire il piano industriale dell'Ortofrutticola del Mugello, a favorire la nascita di una filiera del marrone nel territorio marradese, mettendo anche a disposizione, nell’ambito delle prerogative della Città Metropolitana, tutti gli strumenti di supporto infrastrutturale e non, per stimolare e accompagnare, nelle proprie competenze, la nascita di nuove realtà imprenditoriali, a partire da una nuova produzione di marron glacè".
La vertenza dell’Ortofrutticola e di Marradi "ha messo in salvo la continuità dello stabilimento e i livelli occupazionali, tuttavia non si può definire conclusa".
Il mantenimento della fabbrica sul territorio, insieme alla garanzia di salvaguardia occupazionale, "consente la possibilità di nuove prospettive per il territorio marradese sulle quali è necessario il massimo sforzo da parte delle istituzioni, compreso l’irrobustimento futuro della stessa fabbrica".
Il Tavolo Istituzionale "rimarrà aperto, al fine di monitorare l’andamento dell’Ortofrutticola, ma anche per ricercare tutte quelle opportunità e soluzioni che rafforzino il tessuto produttivo di Marradi legato al Marrone".
Respinta una mozione del Centrodestra per il cambiamento, "Abbiamo provato a trovare dei punti di incontro con la mozione presentata dal centrodestra, ma le posizioni di partenza non erano facili da mediare - spiega Triberti- , perché si partiva da presupposti distanti. La mozione del centrodestra non rispettava in prima istanza l'accordo votato dall'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori. Il tema oggi, non è ‘marron glacè si oppure no’, su questo siamo sempre stati tutti concordi e abbiamo lavorato in questa direzione ma non era questa la discussione sul tavolo. Il tema era salvare la Fabbrica dei Marroni e garantire un futuro sociale ed economico ad 80 famiglie, ai castanicoltori, all’economia del territorio, tutto questo continuando a garantire l'utilizzo del marrone."
“Per valutare la vicenda che ha interessato il territorio marradese - sottolinea Triberti - non si può giudicare il risultato senza tener presente da dove siamo partiti e del percorso svolto: la chiusura dell’Ortofrutticola sarebbe stata una pugnalata al cuore. Soprattutto non si può ignorare il risultato frutto della lotta delle donne dell’Ortofrutticola del nostro paese e non solo: significherebbe sminuire quella lotta. Non abbiamo da festeggiare, abbiamo segnato un punto e ora possiamo guardare avanti con speranza perché ora possiamo lavorare a creare anche nuove opportunità. Con la Fabbrica chiusa questo sarebbe stato enormemente più complesso”.
“Un accordo industriale di 5 anni e non di 2 come erroneamente sta passando – prosegue Triberti - che per la prima volta tutela anche il 'non lavoro', quello delle stagionali, salvaguardando la piena occupazione è una conquista da sottolineare non da sminuire. È stato un accordo positivo, che come tutti gli accordi cede qualcosa, purtroppo, ma che ci dà la possibilità di rilanciare per il futuro del territorio"
Si è colta con favore la proposta di tenere aperto il tavolo istituzionale, "perché messi in salvo l’occupazione e garantiti i castanicoltori, dobbiamo tutti essere impegnati a stimolare e accompagnare, nelle proprie competenze, la nascita di nuove realtà imprenditoriali, a partire da una nuova produzione di marron glacè come prodotto di eccellenza, che qualifichi un territorio come Marradi.
"Abbiamo sostenuto la mozione - dichiara Enrico Carpini, che ha votato per Territori beni comuni a favore della mozione di Pd e Iv - perché ci sembrava opportuno che la Città Metropolitana si esprimesse in modo compatto per la difesa dei posti di lavoro e per mantenere alta l'attenzione sia sotto il profilo della vertenza sindacale sia per la ricerca di uno sbocco di investimenti per rigenerare una filiera locale del marrone a Marradi".
Per Paolo Gandola, che ha presentato la mozione del Centrodestra "non è andato in porto il tentativo di giungere ad un atto unitario sull’ortofrutticola del Mugello in Città Metropolitana". I tentativi sono stati febbrili e svariati, portati avanti dal Consigliere Paolo Gandola e dal Sindaco Triberti coadiuvato dal Capogruppo Pd Fratini, "ma alla fine le posizioni erano davvero difficilmente concilianti".
"E’ un peccato non aver raggiunto un atto unitario – dichiarano Gandola, Scipioni, Gemelli e Cappelletti – ma come gruppo Centrodestra abbiamo fatto il possibile; talvolta le posizioni sono inconciliabili sia pur si lavori, tutti, nella direzione di dare uno sviluppo vero e concreto al territorio e in questo caso allo stabilimento marradese.
Il nostro atto, a differenza di quello di maggioranza, partiva da un presupposto: è stato un errore che rischiamo di pagare a caro prezzo nel futuro, l’aver accettato la dipartita della produzione di marron glacè dallo stabilimento del Mugello. Un errore che si poteva e si doveva evitare cercando di alzare il livello del dibattito su di un tavolo di crisi nazionale, presso il Ministero dello Sviluppo economico.
Il gruppo Centrodestra ci tiene a sottolineare di non aver nulla di particolare con chi ha gestito la vertenza – sindacati compresi – ma di non ravvisare assolutamente il beneficio e la garanzia che le tre nuove linee di produzione dello stabilimento, unito al piano industriale presentato, possa garantire nel medio e lungo periodo occupazione e produzione.
La verità è che, passati i due anni di totale garanzia per i lavoratori, nessun punto nodale della fabbrica sarà risolto, nemmeno gli investimenti necessari a riqualificare e ammodernare gli impianti e rischieremo di tornare punto e a capo, con i soliti problemi di oggi, con l’aggiunta, però, che la produzione principe dello stabilimento, i suoi preziosi clienti e il suo preziosissimo know how sia nel mentre sparito.
Nello specifico la mozione, votata solo dal Centrodestra e contrastata da Pd, Italia Viva e Territori Beni Comuni, e per questo bocciata dal Consiglio metropolitano nel dispositivo disponeva di "invitare la proprietà a mantenere la piena funzionalità dello stabilimento di Marradi anche nei prossimi anni" e in subordine, "a proporre alla nuova proprietà di implementare il nuovo piano industriale lasciando nello stabilimento di Marradi i macchinari per la produzione di Marron Glacè al fine di attivare due linee specifiche di prodotto: “Marron Glacè di Marradi IGP” e “Marron Glacè italiani di alta qualità”,
Nel caso invece di non disponibilità del nuovo proprietario a recepire le indicazioni inserite in questo documento, si invitava "a chiedere formalmente l’apertura di un tavolo di crisi a livello nazionale al Ministro del Lavoro e al Ministro delle attività economiche, ad essere parte attiva nel monitorare, anche in futuro, la vertenza, a coadiuvare la ricerca di nuove opportunità industriali che possano irrobustire il piano industriale dell'Ortofrutticola del Mugello, al momento assolutamente deficitario".
'''In allegato''' la mozione approvata