Province, in Palazzo Medici Riccardi gli stati generali toscani: "Con la prima parte del Pnrr già 150 milioni e 120 interventi nelle Province"
Martedì 15 marzo l'assemblea regionale. Il presidente Upi Luca Menesini: “Servono nuove competenze e nuovi organi per utilizzare al massimo i prossimi finanziamenti”
Si riuniscono in assemblea le nove province della Toscana e il tema centrale del congresso sarà la nuova Provincia con il disegno di legge di riforma del Testo Unico degli Enti Locali.
Le Province ormai da anni chiedono una modifica della riforma Delrio, che restituisca loro una legittimazione e un peso istituzionale, consolidando alcune funzioni fondamentali, revisionando il sistema elettorale e le norme di riordino della legislazione regionale.
“E’ necessario – dice il presidente di Upi Toscana Luca Menesini – ridisegnare il profilo della Provincia e chiediamo al governo di fare presto con la revisione della legge 56 del 2014. Considerata l’ampia convergenza politica, ci sono tutte le condizioni per portare a termine questa operazione necessaria, urgente, non più rinviabile prima della fine della legislatura, anche per agevolare e assicurare la piena e massima attuazione del Pnrr”.
“Abbiamo davanti a noi una sfida epocale – prosegue Menesini – le prime risorse del Pnrr sono arrivate proprio nelle Province e possiamo fare molto bene se agiamo tutti insieme come sistema. Si tratta di oltre 150 milioni di euro e 120 interventi nelle scuole superiori dove studiano i nostri ragazzi. Per questo urgono interventi immediati per i nostri bilanci e lo sblocco delle assunzioni per tutte le province, per fare ancora più investimenti e spingere al massimo la ripresa. Il rafforzamento delle Province servirebbe anche ai Comuni, con la mole di finanziamenti, un terzo del Pnrr, attribuiti loro e in vista della prossima programmazione europea. L’Europa ci darà nei prossimi anni moltissimi miliardi, possiamo farcela se ci organizziamo a dovere”.
Nel dettaglio l’assemblea delle Province toscane chiede assunzioni per le Province negli uffici di progettazione, per la gestione tecnica e amministrativa delle stazioni uniche appaltanti, per gli uffici Europa, per la gestione dei processi di digitalizzazione nelle Province e negli enti locali e per la transizione ecologica e ambientale.
“In questi anni – spiega Menesini – sono emerse molte criticità dalla legge Delrio: ci sono incongruenze che non permettono ai territori di esprimere a pieno le proprie potenzialità. Le Province sono di per sé 'il territorio' e un loro potenziamento consentirebbe di assicurare pari opportunità di crescita e sviluppo a tutte le differenti realtà, anche quelle più periferiche”.
Tra le richieste di modifica alla legge vi è anche il ridisegno degli organi politici provinciali, per evitare la solitudine del presidente, riportare alcune funzioni sui territori a partire dalla pianificazione strategica e lo sviluppo economico e alle funzioni con dimensione di area vasta, abrogare l’ineleggibilità alla candidatura al Parlamento per i presidenti di provincia e i sindaci dei comuni sopra i 20mila abitanti.
“Confidiamo molto sul buon esito del percorso riformatore - conclude il presidente - per attivare quella spinta necessaria a generare quella ripresa economica e sociale, equa per i territori, che ci conduca velocemente e definitivamente fuori dallo stallo determinato dalla pandemia”.
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