LAIKA, UN’OPPORTUNITÀ PER FAR VIVERE L’IDENTITA’ DEL TERRITORIO
Domani la conferenza dei servizi e poi la firma dell’accordo di pianificazione per il trasferimento dello stabilimento
I contenuti anticipati in una conferenza stampa dall’assessore regionale Conti, dal vicepresidente della Provincia Barducci e dal sindaco Signorini
Preannunciata intesa Firenze-Siena per il polo della camperistica
Domani, martedì 13 febbraio, si svolgerà in Regione la Conferenza dei servizi sull’accordo di pianificazione per il trasferimento dello stabilimento Laika a Ponterotto, cui parteciperanno le strutture tecniche di Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di San Casciano.
Subito dopo avrà luogo, sempre in Regione, la sottoscrizione dell’accordo, che è lo strumento previsto dalla legge regionale per la variazione contestuale di più strumenti di pianificazione, in questo caso il Piano Regolatore del Comune di San Casciano e il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Firenze. Con la firma e con la ratifica da parte del Consiglio provinciale e di quello comunale di San Casciano si chiuderà l’iter urbanistico per il trasferimento della Laika.
Le caratteristiche dell’accordo sono state anticipate alla stampa questa mattina in Palazzo Medici Riccardi dall’assessore regionale al territorio Riccardo Conti, dal vicepresidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci e dal sindaco di San Casciano Ornella Signorini.
L’accordo consente in particolare la rilocalizzazione dello stabilimento nell’area di Ponterotto. Attualmente la Laika si trova in località Ponte Nuovo, nel comune di Tavarnelle, in un’area in cui la prossimità della superstrada Firenze-Siena e la saturazione delle possibilità edificatorie rendono impossibile la crescita dell’azienda. Lo spostamento a Ponterotto consentirà la permanenza dello stabilimento nello stesso ambito territoriale, con evidenti ricadute positive per i lavoratori.
Il vicepresidente della Provincia, Andrea Barducci, esprime “grande soddisfazione per il modo con cui è stata gestita questa vicenda, che dopo un percorso estremamente trasparente si conclude con un risultato molto importante, mettendo a disposizione di un’azienda importante del territorio la possibilità di riposizionarsi e lavorare su una prospettiva solida di crescita”. Barducci ha poi preannunciato per i prossimi giorni la firma di un accordo fra Firenze e di Siena per la costituzione di un polo della cameristica dell’area di confine fra le due Province, dove si concentra l’80% della produzione nazionale.
“L’assessorato alle Politiche dell’ambiente e del territorio della Provincia – aggiunge l’assessore Luigi Nigi - ha effettuato un lavoro attento sulle osservazioni presentate alla variante per il trasferimento dello stabilimento e le controdeduzioni predisposte ritengono la variante proposta largamente possibile e di notevole importanza; si tratta di considerazioni condivise e fatte proprie dalla Giunta Provinciale. Siamo pertanto nella condizione di procedere alla Conferenza di servizi, cui seguirà l’esame del Consiglio provinciale, dopo l’istruttoria nella competente Commissione consiliare. Consideriamo la variante e la proposta per il nuovo stabilimento una buona soluzione. Importante prima di tutto per il lavoro, in termini di occupazione e miglioramento delle condizioni ambientali dei lavoratori; poi per la logica di innovazione produttiva su cui sta puntando l’azienda, già importante per l’economia locale e di tutta l’area; non ultimo sotto il profilo urbanistico le attività dell’azienda vengono riunite in un unico stabilimento ben servito dal punto di vista della viabilità e limitrofo ad area con insediamenti produttivi. L’Amministrazione provinciale è pertanto impegnata a concludere positivamente l’iter di questa procedura.”
“Si fa tutela del territorio quando si parla di sviluppo – rileva l’Assessore regionale Riccardo Conti – e si fa sviluppo quando si parla di tutela. Operazioni come questa sulla Laika vanno difese, visto il modo in cui si è arrivati al provvedimento urbanistico”. Polemica dunque con il dilagare della caccia agli ‘Ecomostri’ che tali non sono, come in questo caso di San Casciano, e invito “a distinguere il grano dal loglio”. Quando si tratta di villette, cioè, le cose cambiano. No dunque ad un territorio inteso come un museo all’aperto e di seconde case, sì ad un “territorio luogo vivo, in cui la manifattura si lega con l’ambiente”. Senza lasciare i fenomeni allo spontaneismo ma gestendoli “con una nuova fase della pianificazione, nella quale i piani regionale e provinciali facciano filiera con quelli comunali”.
“Il territorio - dichiara il sindaco di San Casciano Ornella Signorini - è una risorsa vitale è lo spazio e lo strumento in cui cresce e si sviluppa la nostra identità, è il patrimonio di esperienza, cultura e tradizione che estenderà ai nostri figli quella parte di noi che ha lavorato, vissuto e creduto. E’ il complesso di idee, segni e azioni umane che riflette le vocazioni, le scommesse e le sfide di una comunità che si confronta con il progresso, con l’avvento di attitudini e indirizzi nuovi, compiendo in itinere i suoi passi verso il futuro. La scelta politica che vede l’amministrazione comunale compatta e ferma nel sostenere l’approvazione alla variante Laika è la dimostrazione e l’esempio di un territorio che prima di tutto vuole credere in se stesso, punta sulle proprie potenzialità e pensa al domani nel solco di quella tradizione locale che ha consentito di individuare la migliore sintesi tra la tutela della bellezza paesaggistica e le esigenze dello sviluppo economico. La nostra è un’area di pregio che dialoga con chi la abita dinamicamente, che riconosce la qualità e l’intelligenza delle maestranze locali assicurando loro adeguate condizioni e opportunità di lavoro, che vede nell’occupazione l’elemento chiave per garantire coesione sociale e infondere fiducia in quella necessaria e giusta interazione tra tessuto produttivo e componente socio-culturale. Dire no al trasferimento di un’azienda nata e radicata nel nostro territorio come la Laika, in una fase non certo facile per l’economia toscana che vive momenti di stagnazione e purtroppo sempre più tendenti alla delocalizzazione delle imprese, sarebbe stato un atto di irresponsabilità. Negarle la possibilità di consolidare il suo rapporto con la manodopera specializzata, punto di forza della realtà produttiva sancascianese, e permetterle di abbandonare il nostro territorio creando altrove opportunità di sviluppo sarebbe stato contraddittorio e forse anche più facile. Ma, avendo sempre chiaro il programma di sviluppo sostenibile del nostro Comune, e per salvaguardare l’interesse dei 400 lavoratori (di cui 250 a tempo indeterminato e 150 dell’indotto) che occupa l’azienda e dell’intera comunità che da un’economia fiorente e con solide fondamenta non può che trarre vantaggi su tutti i fronti, continuiamo a difendere la scelta di favorire la costruzione dell’insediamento Laika. Una delle aziende più importanti della nostra area di proprietà di un gruppo tedesco (gruppo Hymer) che in controtendenza ha inteso investire sul nostro territorio perché solo qui, nelle capacità dei nostri moderni artigiani, ha trovato creatività, ingegno, manualità, professionalità. Con il nuovo stabilimento Laika potrà ovviare ai disagi e ai problemi legati ad una produzione sempre meno competitiva che attualmente si svolge in maniera irrazionale, poiché avviene in diversi capannoni distinti, ed offrire ai propri dipendenti migliori condizioni di lavoro. Fra l’altro Laika, insieme alle aziende presenti nel territorio valdelsano, produce l’80 per cento dei veicoli caravans su scala nazionale. Da qui l’intesa delle due Province di Firenze e Siena che mira a mettere a punto le politiche di sostegno che potrebbero creare le condizioni per un futuro distretto industriale.
Si tratta di una decisione importante sui cui effetti abbiamo riflettuto a lungo, coscienti del ‘peso’ che in termini di sostenibilità ambientale avrà uno stabilimento così imponente. Ma siamo altrettanto consapevoli che riuscire in una sfida che, in linea di continuità con le impostazioni del passato, consenta lo sviluppo di un’economia integrata, incentrata sull’armonia delle diverse attività e su un’equilibrata compresenza di artigianato, industria, turismo e agricoltura, ci offrirà la soluzione per favorire le condizioni di una giusta convivenza tra tutela ambientale, sviluppo economico e tenuta sociale. Vincere la scommessa sarà possibile intanto ricorrendo ad una progettazione, ad un’architettura di qualità e ad una grande attenzione alle mitigazioni. Nonostante le notevoli dimensioni del manufatto, ciò che intendiamo raggiungere è un buon inserimento ambientale. E in questa direzione va l’impegno assunto dall’azienda che ha risposto positivamente all’opera di controllo da noi messa in piedi e alle richieste sulla necessità di attuare significative condizioni di mitigazione (realizzazione di aree verdi e percorsi pedonali, uso di energie rinnovabili, riduzioni dell’impatto legato al traffico veicolare). Tra queste anche la garanzia che una parte del terreno sarà destinato alla nascita del nucleo embrionale del parco fluviale della val di Pesa che si estenderà a tutto l’asse della Pesa e della Terzona. La variante tra l’altro è il primo strumento urbanistico che in maniera ufficiale individua e fornisce indicazioni sull’area destinata al Parco. Nelle prospettive di Laika dunque vediamo un’opportunità per la comunità, un’occasione per incoraggiare l’imprenditoria senza piegarsi alla logica dei suoi bisogni non compatibili con gli interessi collettivi, e soprattutto la possibilità concreta di raggiungere un obiettivo condiviso: sostenere l’economia e rendere sempre più attrattivo il nostro territorio anche agli occhi dei turisti che potrebbero allontanarsi non tanto di fronte ad un’area artigianale in crescita ma ad una comunità che non sa più progettare e investire in sviluppo e innovazione. E’ ciò che faremo in linea con la politica urbanistica lanciata dal Pit, lo strumento di governo con cui la Regione Toscana gestisce il territorio. Una politica che crede nella conservazione dell’immagine del territorio toscano ma si adopera anche per affrontare la crisi economica incombente con una grande attenzione rivolta al sistema produttivo.
Per l’approvazione della variante il percorso è stato attento e non ha mancato di coinvolgere la popolazione e in particolar modo i soggetti portatori di interessi locali (associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e gruppi ambientalisti). Per risposta abbiamo avuto una larga partecipazione come quella dimostrata nel corso dell’ultimo consiglio comunale aperto durante il quale abbiamo ascoltato decine di associazioni che hanno liberamente detto la propria sul trasferimento dell’insediamento al Ponterotto. E poi il lavoro condotto dal consiglio comunale che ha affrontato sempre con la massima trasparenza la questione anche attraverso le commissioni consiliari, oltre ai dibattiti partecipatissimi organizzati da forze politiche locali. Credo che la maggior parte dei cittadini che durante la campagna elettorale del 2004 ha sostenuto un programma che, tra i suoi punti salienti, prevede la realizzazione di questo progetto darà all’insediamento della Laika il significato che si merita cioè di unità produttiva che assicura lavoro e vitalità al territorio, di valore aggiunto necessario alla crescita dell’economia locale e in grado di favorire gli interessi dell’intera collettività”.