CONSIGLIO PROVINCIALE PER IL “GIORNO DEL RICORDO”
Il Presidente Mattei: “Il dibattito politico va svelenito perché le tragedie dell’uomo non hanno confini né colore politico”
Il Consiglio provinciale, ospitando il senatore Lucio Toth, Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha inteso onorare il “Giorno del Ricordo”, solennità civile che è stata celebrata sabato scorso, 10 febbraio. “Ed era il 10 febbraio di sessant’anni fa quando al Quai d’Orsay venne firmato il Trattato di pace tra l’Italia e le potenze alleate che sottrasse al nostro Paese territori consistenti al confine orientale. Proprio per tale ragione è stata scelta questa data per commemorare la Giornata del ricordo delle vittime delle foibe – ha ricordato il Presidente del Consiglio provinciale Massimo Mattei in apertura di seduta – e questa data serve, di anno in anno, per rinnovare il ricordo delle migliaia e migliaia di uomini, donne, anziani e bambini, lasciati morire nel buio di una foiba, seppelliti vivi tra i morti. Per ricordare maestri, preti, soldati, operai, studenti seviziati e uccisi dalle milizie iugoslave nelle scuole, in strada, in chiesa, in casa propria. Per ricordare quei carnefici ancora impuniti, prosciolti dall’accusa di sterminio per aver operato in territorio “extranazionale” o mai neanche processati. E’ il ricordo della disperazione dei 350 mila esuli italiani di Fiume, dell’Istria, della Dalmazia, costretti ad abbandonare le loro case, le loro terre, i loro ricordi radicati nei secoli. Italiani che, rifugiandosi in patria, non trovarono sempre una patria ad accoglierli ed ebbero i loro diritti ridotti. E’ il ricordo delle migliaia di persone scomparse nel nulla che l’Italia, l’Europa ed il mondo hanno fatto finta di dimenticare. In questi ultimi anni qualcosa si è mosso ma ancora c’è tanto da fare. Recentemente, a Firenze, è stato trovato in frantumi la targa, vicino alla Fortezza da Basso, che indicava il Largo Martiri delle foibe. E sabato si sono avuti vergognosi scontri che sono culminati nel ferimento di un agente colpevole soltanto di aver individuato chi aveva lanciato una bottiglia contro persone che tornavano da una manifestazione autorizzata e che si era mantenuta all’interno del normale dibattito politico. Dibattito politico che va svelenito – ha concluso il Presidente Mattei – e bene hanno fatto L’Anpi e l’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia a firmare un documento congiunto dove si cercava di trovare una sintesi tra le diverse analisi di quel periodo ma si concordava sul significato che questa tragedia ha significato per centinaia di migliaia di persone. Le tragedie dell’uomo non hanno confini né colore politico. Sono indistinte e inqualificabili manifestazioni dell’odio e della barbarie, il cui ricordo non deve essere cancellato, ma al contrario deve sempre essere vivo affinché tali nefandezze non abbiano a ripetersi”.
Il testo della Risoluzione del Consiglio provinciale sul “Giorno del Ricordo” approvata all'unanimità
Il Consiglio Provinciale
Richiamata la legge 30 marzo 2004 n. 92, con la quale viene istituito, per il 10 febbraio, il “Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale” e viene concesso “un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”;
Preso atto che lo scopo del Giorno del Ricordo è quello di “conservare e rinnovare la memoria delle tragedie degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, così come espressamente previsto dal comma 1 dell’art. 1 della richiamata legge n. 92/2004;
Ritenuto che il 10 febbraio, in base a quanto sopra specificato, debba essere quindi considerato un giorno per ricordare, per raccontare, per comprendere e per condividere la memoria nel contesto complessivo di quel periodo storico che va dal fascismo all’occupazione nazista di quei territori fino all’arrivo dell’esercito comunista jugoslavo dal primo dopoguerra
impegna la Giunta Provinciale, per gli anni futuri, ad organizzare e/o partecipare ad eventi, iniziative e cerimonie che ricordino il citato “Giorno del Ricordo”, così come espressamente previsto dal disposto della legge 30 marzo 2004 n. 92.