Critiche della Lega al Polo espositivo: “Carenze infrastrutturali di Firenze e della Toscana".
Per Cecilia Cappelletti ed esponenti leghisti "stanno penalizzando i settori economici. Pesa anche la mancanza di un adeguato Polo espositivo nel capoluogo regionale”
“Anche il presidente della Ferragamo, durante l’evento Future for Fashion 2022 di Firenze, ha criticato l'immobilismo infrastrutturale toscano, in particolare fiorentino affermando che: 'Firenze ha avuto il demerito di sedersi troppo su una posizione acquisita. Il tema delle infrastrutture è dominante, ha ferito fortemente il territorio e ci ha fatto perdere il fatto di essere epicentro'. Per Cecilia Cappelletti, consigliere della Lega nel Centrodestra della Città Metropolitana; Giovanni Galli, consigliere regionale della Lega; Federico Bussolin, capogruppo nel Comune di Firenze; Andrea Bandelli, responsabile regionale per l'economia.
Tra le "principali carenze infrastrutturali, oltre a quelle che riguardano il settore dei trasporti, vi è sicuramente anche quella della mancanza di un polo espositivo regionale e cittadino adeguato ad accogliere gli eventi del settore moda e anche di altri comparti del nostro sistema produttivo regionale, costituito per la maggior parte da piccole e medie imprese.
Sono ormai decenni che la società che gestisce il polo espositivo fiorentino, il principale a livello regionale, Firenze fiera S.p.A, vara piani di rilancio senza però mai giungere ad un risultato apprezzabile tant’è vero che alcune delle fiere più rilevanti che si tenevano a Firenze, si sono progressivamente spostate fuori Regione, dove hanno a disposizione infrastrutture e spazi espositivi adeguati alle esigenze del mercato e delle aziende".
Nonostante "le risorse pubbliche impiegate fino ad oggi, Firenze Fiera non sembra, quindi, essere in grado di restare in piedi con una strategia stand alone svolgendo quel ruolo di supporto e promozione dei prodotti e servizi delle aziende del territorio toscano. A riprova di questa incapacità a trovare la giusta strategia, i soci pubblici hanno deciso di convocare una assemblea straordinaria di Firenze Fiera.
Tale assise, prevede all’Ordine del giorno un aumento di capitale pari a 12 milioni di euro (che rappresenta circa il 40% del capitale post aumento) con sostanziale esclusione del diritto di opzione dei soci esistenti, con la speranza, dunque, di trovare qualche investitore interessato a sottoscriverlo e versarlo. Di questi 12 milioni, cinque sono destinati alla copertura delle perdite pregresse e quindi saranno solo sette, quelli disponibili per un piano di sviluppo. Una cifra irrisoria in un settore così globalizzato.
La cosa sconcertante è che sulla base di questi numeri con 12 milioni di euro ci si assicura ben il 40% del capitale della società che gestisce il più importante spazio espositivo regionale a poche centinaia di metri dalla cupola del Brunelleschi ed a completare il quadro per premiare la sostanziale incapacità del management di Firenze Fiera ad attuare un piano industriale efficace, il Consiglio regionale ha pensato bene di approvare recentemente una norma che permette al suo Presidente di cumulare gli emolumenti di Presidente del CdA ed Amministratore Delegato. Questa situazione surreale ci sembra l’ennesima dimostrazione, visto quanto sta accadendo anche per Fidi Toscana Spa, della sostanziale incapacità della classe dirigente che governa Regione, Metrocittà e Comune di Firenze a compiere le scelte strategiche per dotare il territorio delle adeguate infrastrutture e fornire il necessario supporto, non solo finanziario, a cui hanno diritto le aziende ed i cittadini toscani".