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Lo schiaffo degli industriali svegli la Provincia
“La decisione di non aderire alla sottoscrizione dell’aumento di capitale di Firenze Fiera da parte di Confindustria deve costringere i nostri amministratori a riflettere sull’operato e sul futuro di questa struttura oltre ad avallare le considerazioni che da molto tempo noi facciamo. Non appena la Provincia approvò la ricapitalizzazione pari a 80.000 azioni della società Firenze Fiera per un ammontare complessivo pari a 322.783,57 euro ci dichiarammo subito contrari esprimendo la nostra perplessità. Infatti, oltre a non essere confortanti i dati, neanche il piano industriale ci rassicurava sul futuro della società che, puntando sulla congressistica non prendeva atto che Firenze ad oggi non ha strutture adeguate in termini recettivi e di spostamento tali da garantire un servizio efficiente. L’ipotesi del piano presentato non offriva quindi nessuna certezza di risultati ma solo la previsione di un ulteriore spreco di soldi da parte della Provincia. Riscontro delle nostre valutazioni, fatte in tempi non sospetti, a differenza del capogruppo della Margherita Ermini che soltanto oggi è sembrato abbia inteso la gestione fallimentare di Firenze Fiera, è stata la scelta simbolica ed importante fatta da una struttura come Confindustria che attraverso valutazioni economiche obiettive, ha deciso di uscire dalla compagine sociale non sottoscrivedo la nuova capitalizzazione. Alla luce di questi fatti, abbiamo presentato una mozione in Provincia in cui chiediamo alla Giunta di uscire definitivamente da Firenze Fiera e con questo dare un segnale forte di cambiamento di rotta che conduca ad una gestione finanziaria che anziché andare in soccorso ai fallimenti ed ai danni del Comune di Firenze, stanzi fondi per attività che realmente garantiscano servizi per il nostro territorio. Sarebbe necessario a questo punto avere il coraggio di operare nella stessa direzione seguita dal governo nazionale di centrosinistra per Alitalia, intraprendendo un percorso di privatizzazione totale. Rivolgendosi direttamente sul mercato attraverso il lavoro dei privati che possano garantire una efficienza della struttura, senza dover ricorrere tutte le volte al soccorso degli enti pubblici nei momenti di crisi. Strutture come Firenze Fiera rischiano di diventare in caso contrario, anziché strutture volte a potenziare e valorizzare il territorio, soltanto delle macchine di dissanguamento delle casse degli enti locali”. Questo quanto dichiarato dai Consiglieri Provinciali di An Guido Sensi, Nicola Nascosti e Piergiuseppe Massai.
Il gruppo di Alleanza Nazionale
Consiglio provinciale di Firenze - Gruppo AN