Variazione al Bilancio della Metrocittà Firenze. 21,2 milioni di investimenti
La delibera presentata da Brenda Barnini. Fondo per compensare la perdita di gettito dovuta al calo dell'imposta di trascrizione auto. Dario Nardella: "Allo studio nuove fonti di entrata"
Dopo il Rendiconto della gestione 2021, su proposta di Brenda Barnini, Vice Sindaco della Città Metropolitana di Firenze con delega al Bilancio e al Personale, il Consiglio della Metrocittà ha approvato con i voti di Pd e Iv (contrari Centrodestra e Territori beni comuni), una variazione al Bilancio di previsione applicando l'avanzo di amministrazione per 33,4 mln di euro, di cui 6,3 mln di euro di avanzo vincolato; 21,2 mln di euro di avanzo destinato ad investimenti; 5,9 mln di euro di avanzo libero.
Tra i 6,3 mln di euro di avanzo vincolato è ricompreso il fondo per compensare la perdita di gettito e le maggiori spese, al netto del risparmi, conseguenti al Covid-19, pari a 2,7 mln di euro, per far fronte a quota parte delle minori entrate stimate per Imposta di trascrizione veicoli derivanti dall’andamento del mercato automobilistico. Sono ricompresi inoltre i trasferimenti ai Comuni per la realizzazione di nuove rotatorie e marciapiedi (per 1.033.244,96 euro) e le spese per la progettazione della superpista ciclabile Firenze-Prato (per 1.750.000,00 euro).
Tra i 21,2 mln di euro di avanzo destinato ad investimenti, le voci di spesa più rilevanti che sono state finanziate sono le seguenti:
15.000.000,00 euro per la costruzione del nuovo plesso scolastico Meucci-Galilei di Firenze;
715.000,00 euro per l’acquisto di tre immobili commerciali adiacenti al complesso di Sant’Orsola;
643.956,87 euro per la perizia di variante del liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino;
500.000,00 euro per la progettazione della nuova scuola di Campi Bisenzio.
Infine, tra i 5,9 mln di euro di avanzo libero, sono ricompresi 4,2 mln di euro per la progettazione definitiva/esecutiva di rigenerazione territoriale della tenuta di Mondeggi (spesa candidata al fondo di progettazione del Ministero dell’Interno che si è ritenuto, vista l’urgenza, di finanziare temporaneamente, in attesa dell’assegnazione, con fondi propri).
Al netto degli storni e degli adeguamenti di entrata/spesa, le maggiori spese correnti finanziate sul 2022, con la manovra approvata, ammontano complessivamente a 1.987.902,57 euro, di cui le principali voci sono le seguenti:
400.000,00 euro per contributi alla cultura;
391.500,00 euro per il fondo contenzioso;
250.000,00 euro per il decreto 'Assunzioni';
220.000,00 euro per nuovi affitti per istituti scolastici;
62.154,89 euro per l’allestimento di laboratori presso l’Istituto Saffi;
50.000,00 euro per la quota associativa del Teatro della Toscana (che va aggiungersi ai 550.000,00 euro già stanziati sul bilancio 2022).
Come maggiori spese finanziate sul 2023 e sul 2024 di parte corrente, si segnalano, in particolare, quelle connesse:
ai nuovi affitti per istituti scolastici (per 352.500,00 euro sul 2023 e 230.000,00 euro sul 2024);
al Decreto “Assunzioni” (per 2.543.000,00 euro sul 2023 e 2.650.000,00 euro sul 2024);
al rincaro delle utenze elettriche e del calore (i maggiori oneri previsti, per ciascuna annualità del biennio, ammontano a 1.648.120,85 euro e sono stati finanziati con fondi propri a differenza del 2022, annualità per la quale la Città Metropolitana beneficerà invece delle risorse ministeriali).
A fronte dei 43,4 mln di euro che avanzano dall'amministrazione 2021, come quota libera, risultano richieste di finanziamento dalle Direzioni per 120,3 mln di euro (di cui le principali sono relative a: 30 mln di euro per la realizzazione della superpista ciclabile Firenze-Prato; 19,8 mln di euro per la nuova scuola di Campi Bisenzio e 28,4 mln di euro per antincendio e antisismica degli istituti scolastici).
Con la manovra si è, infine, proceduto, ad adeguare gli stanziamenti in entrata dei risparmi per il contributo alla finanza pubblica, che sono così quantificati: 318.512,36 euro per il 2022, 398.140,45 euro per il 2023 e 517.582,58 euro per il 2024
Enrico Carpini, capogruppo di Territori beni comuni, ha rilevato "la necessità per la Città Metropolitana di mitigare le difficoltà dei Comuni, ad esempio nella gestione dei rifiuti, anche a fronte delle difficoltà contingenti".
Per Claudio Gemelli (Centrodestra) il problema è la fonte di entrata "che non consente un'autonomia e una progettualità della Città Metropolitana a più lungo termine. Bene alcuni investimenti per personale e scuole, in particolare a Campi e Sesto Fiorentino. Intendiamo convocare una Commissione sull'ex convento di Sant'Orsola e il quartiere di San Lorenzo a Firenze".
"Negli ultimi anni e sopratutto nel 2021 - ha commentato Dario Nardella, Sindaco della Metrocittà - abbiamo registrato un calo consistente nl mercato delle auto. Abbiamo perciò chiesto al Governo di rivedere i criteri di assegnazione delle risorse. La situazione di Firenze è decisamente migliore rispetto a quella delle Città Metropolitane di Roma e di Milano, e lo dimostra la possibilità di usare l'avanzo vincolato libero.
Sul lungo periodo c'è da affrontare il tema della autonomia fiscale delle Città Metropolitane. Noi da tempo abbiamo chiesto che ci sia il riconoscimento di una maggiore autonomia fiscale, perchè noi dipendiamo di fatto dai trasferimenti dello Stato e quindi viene disattesa sistematicamente la norma costituzionale che stabilisce il principio di autonomia fiscale degli enti su territorio. L'unica forma di entrata che abbiamo è quella dell'imposta per la trascrizione dei veicoli, che però risente tantissimo delle oscillazioni del mercato.
La notizia che il Governo ha messo in campo 450 milioni di euro in contributi sotto forma di incentivi per l'acquisto di auto elettriche darà sicuramente una boccata di ossigeno al mercato delle auto che è in grande difficoltà. Rimane tuttavia il fatto che è un imposta che oscilla moltissimo perchè dipende da cause esterne, come la guerra e la crisi energetica".
Tra le proposte avanzate c'e anche l'Imposta di scopo legata agli Aeroporti e Porti, sulla quale il Mef sta facendo un approfondimento. Io stesso ne ho parlato con il Ministro Franco. Ogni Città Metropolitana si prenderà la responsabilità o meno di introdurre questa imposta che non scatta automaticamente, perché si lascia alle Metrocittà la libertà di stabilire eventuali nuove entrate".