Centrodestra Metrocittà Firenze: "Perchè abbiamo votato contro il settimo accordo Re.a.dy"
"Delicato il tema della scuole, soprattutto per gli allievi delle elementari e delle medie"
I consiglieri del Centrodestra per il Cambiamento Alessandro Scipioni, Paolo Gandola, Claudio Gemelli e Cecilia Cappelletti spiegano perché hanno votato contro l'adesione della Città Metropolitana al settimo accordo 'Re.a.dy':
"Abbiamo deciso di votare contro l’accordo proposto con la rete Re.a.dy, perché quest'anno nei progetti non c'è una chiara esclusione degli istituti scolastici. Soprattutto di quelli delle scuole elementari e medie. Questo potrebbe rappresentare un metodo surrettizio per taluni eventuali operatori audaci, di influenzare dei ragazzi ancora non maturi.
Riteniamo che sia fondamentale il rispetto per tutte le persone.
Qualunque sia il loro orientamento sessuale e che sia necessario vigilare per evitare qualunque discriminazione nella carriera, nella vita sociale e nella quotidianità per il benessere di tutti gli individui. Ma altresì riteniamo che nella scuola sia diritto inalienabile della famiglia scegliere la condizione più idonea al proprio sentire per l'educazione dei propri figli.
Eventuali episodi di bullismo contro chiunque, e per qualunque ragione debbono essere controllati dalla figura dell'insegnante. Figura che deve essere rivalutata ed alla quale deve essere data la necessaria autorevolezza. L’insegnante è un diretto rappresentante dello Stato e delle sue funzioni sociali davanti ai ragazzi. Quale miglior garante di controllo?
Oggi la nostra società è aperta e tollerante. Ma i bambini vanno tenuti al riparo da qualunque possibile rischio di turbativa per la loro serenità. Hanno il diritto di formarsi le loro opinioni e le loro idee quando saranno in grado di decidere autonomamente in base all'esperienza ed alla maturazione personale. Diritto che non può essere negato ai nostri figli. Per questo motivo non possiamo approvare in alcun modo il progetto.
Per noi la serenità e la tutela dei bambini passa avanti a qualsiasi altra cosa. Come sosteniamo il diritto delle famiglie ad essere l'istituzione deputata all'educazione ed alla trasmissione dei valori che ritiene più consoni al proprio sentire, ai propri figli. Il tutto nel rispetto della nostra Costituzione e delle nostre origini.
Gli altri anni abbiamo sempre votato a favore degli accordi con al rete Re.a.dy. poiché abbiamo sempre ritenuto utile portare avanti la lotta contro comportamenti antidiscriminatori verso chiunque, laddove i progetti erano anche rivolti al luogo di lavoro o comunque a soggetti adulti. L'unico motivo che oggi ci frena è il fatto di rivolgersi alle scuole, il che rende davvero delicato il tema anche a fronte del fatto che non conosciamo ancora in concreto i progetti che vorranno essere proposti agli studenti soprattutto quelli più piccoli".