LA SITUAZIONE DELLA OTE
L’assessore Saccardi ha risposto ad una domanda d’attualità di Rifondazione Comunista
Sullo sciopero alla Ote, contro gli esuberi, decisi dal gruppo Selex l’assessore al lavoro della Provincia di Firenze Stefania Saccardi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Rifondazione Comunista. “Si parla di 600 esuberi su tutto il territorio italiano. In realtà, per quanto riguarda Ote di questi 600 esuberi, 350 dovrebbero essere avviati al pensionamento attraverso gli ammortizzatori sociali, la questione riguarderebbe quindi sostanzialmente 250 lavoratori in tutta Italia, il che non è poco. Tutto questo dentro un piano industriale fortemente contestato dal sindacato perché non prevede prospettive di lungo periodo. Dalle notizie in nostro possesso la sede di Firenze non dovrebbe essere toccata, se non in minima parte, da questo ridimensionamento, anche perché il contratto firmato con Tetra dovrebbe dare garanzie non solo nell’immediato ma anche in futuro. Bisogna tenere, comunque, le antenne ben dritte su una realtà importantissima per Firenze, riguarda moltissimi lavoratori ed è stato richiesto come Provincia un incontro alle organizzazioni sindacali che stiamo fissando nel più breve tempo possibile”. Calò ha chiesto di poter essere presente in occasione dell’incontro, in qualità di Presidente della Sesta Commissione consiliare che si occupa di lavoro. “Le istituzioni hanno fatto rete, ognuno per la propria competenza, con le organizzazioni sindacali affinché il programma Tetra di ammodernamento del sistema di comunicazione cifrato delle forze di Polizia fosse applicato e poi, paradossalmente, al tavolo nazionale ci è stato comunicato che il piano industriale invece di parlare di rilancio parla di esuberi, di spostamenti e di delocalizzazione. Questa è stata una doccia fredda per le organizzazioni sindacali ed i lavoratori. C’è, quindi, una forte preoccupazione e dobbiamo riprendere la mobilitazione, sentendo anche i colleghi regionali, per capire se effettivamente il piano industriale invece di parlare di riqualificazione e potenziamento ha previsto delocalizzazioni e licenziamenti”.