VIA LIBERA ALLA MOZIONE PER LA REVISIONE DEL REGOLAMENTO DELLE INFORMAZIONI
Approvata all’unanimità
Il Consiglio provinciale ha approvato, all’unanimità, la mozione dei consiglieri Bevilacqua (FI), Sensi (AN), Targetti (PRC), Tondi (UDC), Gori (DS), Marconcini (PdCI), Ragazzo (Verdi) che invita il Presidente del Consiglio a intraprendere, nel più breve tempo possibile, il percorso dallo stesso ritenuto più idoneo al fine di coinvolgere le competenti Commissioni in merito ad una revisione del Regolamento delle Informazioni sulle attività degli Organi della Provincia e delle Informazioni e Pubbliche Relazioni. “A seguito di due delibere della Giunta provinciale – ha spiegato Bevilacqua – si è andato a modificare il regolamento dell’ordinamento degli uffici e dei servizi ed a costruire una nuova macrostruttura organizzativa dell’Ente che ha portato l’Ufficio stampa sotto al Capo di gabinetto. È evidente che di fronte a questa situazione, non esiste più quella caratteristiche di terzietà dell’Ufficio Stampa che poteva garantire sia l’attività della Giunta provinciale che quella degli altri organi della Provincia di Firenze”. Gori (DS) ha puntualizzato di essere d’accordo: “Se si tratta di approvare un testo che da mandato al Presidente di configurare l’organizzazione dell’ufficio stampa del Consiglio per migliorarne la visibilità accanto ad una visibilità consegnata all’esecutivo. Viene dato mandato, quindi, al Presidente del Consiglio di riconfigurare l’organizzazione dell’ufficio stampa che, attualmente, è sotto la filiera di comando del capo gabinetto e quindi dell’esecutivo”. Targetti (PRC) ha ribadito che: “Deve essere praticata un’autonomia nella gestione della comunicazione tra esecutivo e Consiglio. Questo è l’aspetto fondamentale a cui noi teniamo”. Sulla stessa linea Massai (AN): “Vorremmo avere una separazione fra quella che è la comunicazione istituzionale del Presidente della Giunta e la Giunta e la comunicazione istituzionale del Consiglio”. Per Marconcini (PdCI): “Occorre una struttura che lavori per i gruppi consiliari, perché questi non debbano faticare per uscire sulla stampa”.