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Libri. “Torneranno i giorni nostri…”, il diario ritrovato del preside Orazio Frilli, internato militare italiano
La presentazione a Firenze lunedì 14 novembre 2022, alle ore 17, nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi

Locandina Libri. “Torneranno i giorni nostri…” – Il diario ritrovato dell’I.M.I. Orazio Frilli

Si svolgerà lunedì 14 novembre 2022, alle ore 17, nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, la presentazione del libro 'Torneranno i giorni nostri...', il diario ritrovato dell’Imi (Internato militare italiano) Orazio Frilli. All'evento interverranno Francesco Mandarano, ricercatore storico; Elena Aga Rossi, storica; Pierandrea Vanni, giornalista; Matteo Mazzoni, direttore dell’Isrt. Coordina: Aurora Castellani, Edizioni Medicea Firenze. Sarà presente la famiglia di Orazio Frilli. Per informazioni: info@edizionimediceafirenze.it, www.edizionimediceafirenze.it


'''Approfondimento'''. Tratto da http://www.edizionimediceafirenze.it/prodotto/torneranno-i-giorni-nostri-il-diario-ritrovato-delli-m-i-orazio-frilli/

Orazio Frilli, giovane ufficiale di Artiglieria è catturato a Rodi dai Tedeschi il 12 settembre 1943. Subisce una lunga prigionia a Rodi e Lero poi negli Stalag di Küstrin, Sandbostel, Fallingbostel e Münster.
Per circa 700 giorni raccoglie in tre taccuini, scoperti dai figli Cinzia ed Ennio nel 2019, pensieri, paure e speranze. Sin dall’inizio della prigionia rifiuta di collaborare con i tedeschi. Silva, sua fidanzata e la mamma sono le sue ancore di salvezza collocate nella Firenze degli anni ‘40 descritta con struggente nostalgia.
Il Diario, ricco di citazioni dei classici greci e latini, ma anche di Dante e Manzoni è una fonte straordinaria che racconta un’esperienza terribile fatta di fame e di freddo, ma anche di sforzi sostenuti da una profonda fede religiosa, per conservare la dignità e tornare libero nella sua amata Firenze.

19.8.’44 «Silva mia,
Ardo intensamente, intensamente e mi tormento perché in questo umano crogiuolo devo rimanere, inerte, devo attendere gli altri, e secondo le mie idee bisogna essere sempre indipendenti dagli altri. Stanotte verso ovest nella direzione di Brema le tenebre erano rischiarate dall’incendio, un bombardamento terribile, le formazioni numerosissime sono passate sopra di noi. E nulla, nulla poter fare per l’umanità dolorante; anzi dover essere pure io una parte di questa natura in dolore.
Ed allora desidero ardentemente studiare, sfogare in questa mia attività tutta la mia esuberanza, tutto il mio ardore, tutta quanta la mia fede; eppure anche questa attività mi è preclusa. [...]. Ho una fiducia strana, illimitata. Silva, Silva mia dolcissima, torneranno i giorni nostri perché per natura dopo l’imperversare della bufera è inderogabile che venga il sole più smagliante, più fulgido di sempre, torneranno le nostre serate calme, idilliache quando tutto fremeva dei fremiti nostri, palpitava dei palpiti nostri. E presto, presto ritorneranno più radiosi di allora perché il dolore ci avrà affinati».

'''L’autore'''
Orazio Frilli nacque a Napoli nel 1917; fiorentino di adozione, studiò nella facoltà di Lettere a Firenze. Laureatosi in Lettere Classiche nel 1940, chiamato sotto le armi si trovò, come giovane ufficiale di complemento, ad affrontare a Rodi dopo l’8 settembre le responsabilità a cui altri si sottraevano. Preso prigioniero fu poi deportato in Germania. Conobbe vari Stalag e con la sua fermezza e il senso dell’onore fu di esempio e incoraggiamento ai suoi soldati, i quali con lui rifiutarono le lusinghiere offerte di rimpatrio dei rappresentanti del governo repubblichino di Salò.
Nel dopoguerra svolse la sua carriera d’insegnante in Toscana e poi dal ’64 di preside, concludendo la carriera nel prestigioso liceo classico Dante di Firenze.
Nel ‘54 Frilli conseguì una seconda laurea in Scienze Politiche con una tesi di laurea sulla 4a spartizione della Polonia, dimostrando così la viva passione politica e morale che faceva di quel professore, classicista non pentito, un maestro e testimone di libertà. Le sue numerose e apprezzate pubblicazioni scolastiche, come “Versioni latine per il biennio superiore” e la “Scripta Selecta” rivelano, oltre la profonda cultura, la viva esperienza didattica dello studioso; oltre i testi puramente scolastici vanno ricordati i cinque volumi della “Institutio Oratoria di Quintiliano” nella collana zanichelliana “Prosatori di Roma”. Morì in Firenze il 19 marzo 1988.

'''I curatori'''
Lucia Cacciacarro (Roseto Valfortore, FG, 1951), prof.ssa di Lettere ha insegnato per un ventennio nelle Scuole Medie di Milano e Provincia e poi nel suo paese natale. Molteplici i suoi interessi culturali e sociali.
Ennio Frilli (Firenze, 1949). Laureato in Legge, dal 1993 è stato funzionario responsabile dell’Ufficio Legale di un importante Istituto di Credito. Dal 1997 è stato membro del Comitato di Sorveglianza del Consorzio Agrario di Firenze. Ha collaborato per vari anni con Società Milanese di gestione crediti non performing.
Francesco Mandarano (Aieta, CS, 1950) prof. di Lettere ha insegnato in una scuola media di Seregno (MB), dove risiede. Studioso di Storia della Seconda Guerra Mondiale si occupa da 11 anni degli IMI. È vicepresidente della sezione di Milano e Monza dell’Associazione Nazionale Divisione ACQUI.
Adele Mauri (Lecco, 1967) dottoressa in Filosofia, Psicologa Psicoterapeuta. Dal 1992 ha maturato un’esperienza ultraventennale nella Pubblica Amministrazione in area psicopedagogica, scolastica e migratoria. Dal 2011 collabora con il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino. Dal 2019 è docente a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute dell’Università di Torino.
Matteo Mazzoni (Firenze, 1976) dottore di ricerca in studi storici dell’età Moderna e Contemporanea, è studioso del Fascismo, della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza. Dal 2014 è direttore dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea.

Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi (con ingresso da via Cavour 9, Firenze)

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10/11/2022 14.06
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