La Città Metropolitana di Firenze aderisce alla Fondazione Artemio Franchi Onlus
Su proposta del consigliere delegato allo sport Nicola Armentano
Approvata dal consiglio della Città Metropolitana di Firenze, con i voti della maggioranza Pd-Iv e del Centrodestra per il cambiamento l'adesione della Metrocittà alla Fondazione Artemio Franchi Onlus, come sostenitore, con una somma di 10 mila euro.
“Fondamentale l’adesione della Città Metropolitana di Firenze a fondazioni lodevoli - sottolinea Nicola Armentano, consigliere delegato allo Sport - e in particolare alla Fondazione Artemio Franchi Onlus – che riconoscono lo sport come valore fondante di questa società. La Città Metropolitana sostiene e promuove da sempre la cultura e la pratica dell’attività sportiva. Lo sport come valore educativo e salutistico può diventare il motore del cambiamento per tanti ragazzi e fornire anche opportunità di lavoro e d’impresa sposando la visione che lo stesso dirigente Artemio Franchi, il cui ruolo è stato riconosciuto e apprezzato nel mondo. Concedere questa somma alla fondazione significa contribuire dando allo sport questi cardini che possano essere utili a costruire una società migliore".
Alessandra Gallego, consigliere metropolitano di FdI nel Centrodestra ha espresso il favore del suo gruppo perché “investire nello sport è investire sul futuro dei nostri ragazzi. Auspichiamo che la Fondazione Artemio Franchi vada in questa direzione creando sviluppo e cultura, come fondamenta di educazione e inclusione. Lo sport unisce, aiuta e forma le future generazioni”. Sarebbe necessario però "che rappresentanti della Città Metropolitana, sia della maggioranza che dell' opposizione, facciano parte del Cda dellaFfondazione. La rappresentanza proporzionale è infatti garanzia e tutela del ruolo di vigilanza delle opposizioni a quelle fondazioni a cui forniamo un contributo economico”.
Voto contrario, invece, dal gruppo Territorio beni comuni. Il capogruppo Enrico Carpini ha espresso "perplessità all’adesione a queste fondazioni proprio per l’impossibilità di far parte del cda e fornire un contributo laddove non c’è un indirizzo politico, ovvero un piano che chiarisca con quale strategia l’ente aderisce a tali fondazioni. E questo diventa ancora più intollerabile quando si elargiscono contributi economici rilevanti come questa oggetto di approvazione. Invochiamo un atto di indirizzo che delinei le linee guida a queste partecipazioni, oppure un regolamento che chiarisca quale è l’indirizzo dell’ente e la strategia politica". (lc)