Città Metropolitana. Carpini (Territori beni comuni) sullo "svuotamento delle Province"
"Ha peggiorato la qualità dei servizi ed ha allontanato le istituzioni dalla cittadinanza. Chi ha funzioni di governo dovrebbe favorire la partecipazione, non sostenere più potere agli esecutivi". Critiche alla posizione del Sindaco
Il consigliere metropolitano Enrico Carpini, capogruppo di Territori beni comuni, insieme a Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri comunali in Palazzo Vecchio per Sinistra Progetto Comune, prendono posizione su quanto dichiarato dal Sindaco metropolitano in audizione al Senato.
"Il Sindaco è contrario a veder venire meno il proprio ruolo in Città Metropolitana e non ritiene inopportuno dirlo. Anzi, sceglie la via populista dei costi della politica, proprio come Renzi e Delrio nel 2014.
In realtà Province e Città Metropolitane non sono sparite, solo che non sono più soggetti eletti dai cittadini, basta pensare all'edilizia scolastica, alla viabilità o al trasporto pubblico locale.
Ha inoltre parlato di ceto politico. Per questo non viene nel Salone de' Dugento, quando c'è Consiglio comunale? Considera ceto politico le consigliere e i consiglieri, di maggioranza e opposizione, che ogni giorno si occupano della città senza la sua visibilità e la sua retribuzione? Lui si ritiene ceto politico?
E ha ribadito che vuole più mandati. Dieci anni sono pochi, secondo lui.
Qualche giorno fa, in un'intervista, ha liquidato la sinistra come priva di cultura di governo. A noi pare che ci siano gravi mancanze di cultura istituzionale e costituzionale. Troviamo le dichiarazioni pericolose, in linea con l'Ungheria di Orban e il presidenzialismo di Meloni".