CRF E FINDOMESTIC IN CONSIGLIO PROVINCIALE
Gli interventi di Calò (PRC), Gori (DS) e Comucci (FI)
Sull’ipotesi di un ingresso della Cassa di Risparmio di Firenze nel gruppo Intesa-San Paolo e sul ventilato ingresso come socio di maggioranza di BNP Paribas nel gruppo Findomestic ed i rischi occupazionali il consigliere Calò (PRC) ha sottolineato che: “Le organizzazioni sindacali hanno denunciato che ben poco si sa di questo processo di riorganizzazione e ristrutturazione di questo importante istituto di credito fiorentino. Ed hanno chiesto al mondo istituzionale ed alla politica un intervento. A Firenze ci sono tre dati che emergono: chi domina il profitto, chi domina il mercato, chi domina le rendite. E quando si parla di fusione, non viene mai fatto un ragionamento di espansione dei livelli occupazionali. Non siamo contro ogni cambiamento ma non ci sembra che gli istituti bancari abbiano come punto di riferimento la salvaguardia dell’occupazione, io credo quindi che il mondo istituzionale faccia molto bene a mantenere la barra dritta su questi aspetti. Manteniamo l’attenzione sui giochi che ci possono essere tra cessioni di rami o trasferimenti di pacchetti azionari e vigiliamo affinché l’occupazione non sia toccata”. Per Gori (DS): “La Cassa di Risparmio, ma anche la Findomestic, ha un radicamento territoriale con oltre 550 sportelli, ed ha un rapporto con la città di Firenze, e non solo con questa, legato ad una partecipazione attiva, a tutta una serie di momenti della vita culturale, fieristica ed espositiva. La forza della Cassa di Risparmio deriva, oggi, dall’essere una banca territoriale. Se un Ente come è l’Ente Cassa oggi ha deciso o meno, non si sa ancora quale sia l’orientamento, di essere incorporato, di fondersi, con una grande realtà del credito come Intesa–San Paolo e lo fa in una situazione di salute, deve essere in grado lei stessa, e le istituzioni dovrebbero accompagnare questo tipo di volontà, di poter determinare alcune condizioni, nell’interesse della stessa Cassa di Risparmio. Questi passaggi vanno seguiti e arriverà il momento in cui dovremo chiedere, anche ai soggetti interessati, in questo caso la Cassa di Risparmio e all’Ente Cassa che vi sia qualcosa che assomigli ad un piano industriale in cui queste cose siano chiarite”. Comucci (FI) ha, invece, sottolineato che: “Vero è che si tratta per Cassa di Risparmio di una società quotata in borsa e quindi l’attenzione deve essere ancora maggiore ma è altrettanto vero che una realtà come Findomestic nata nell’85 rappresenta, per il settore bancario, una realtà decisamente importante e che da lavoro a circa 900 dipendenti nell’area fiorentina, senza considerare tutto l’indotto. L’attenzione di San Paolo–Intesa nei confronti di Cassa di Risparmio deriva proprio dal fatto che Cassa di Risparmio è fortemente radicata sul territorio di Firenze e in generale della Toscana, mentre Banca Intesa e San Paolo hanno pochi sportelli proprio in questa Regione. Caso differente è per Findomestic dove ci troviamo di fronte ad una banca specializzata nel credito al consumo, con delle peculiarità e delle differenze ben differenti. Mi aspetto dalle istituzioni, e soprattutto dalla Provincia, una straordinaria attenzione a quella che può derivare dal futuro percorso di eventuali aggregazioni con un’attenzione che deve coinvolgere non soltanto la Provincia, che ha la delega sul lavoro, ma anche la Regione per ciò che è di sua competenza”.