I VERDI SUL PIANO STRUTTURALE DI IMPRUNETA: “…OVVERO COME IL P.T.C. PROVINCIALE DIVENTA UN GROVIERA”
“Di fatto, accettando di modificare il PTC, la Provincia rinuncia al suo ruolo di pianificazione territoriale”
“In questo modo il Piano Territoriale di Coordinamento diventa un groviera”: è il commento del consigliere provinciale dei Verdi, Luca Ragazzo, a seguito della votazione da parte del consiglio provinciale, nella seduta di lunedì 26 marzo, della intesa preliminare tra la Provincia ed il Comune di Impruneta in merito al Piano strutturale che il Comune ha recentemente adottato.
Una intesa che si è resa necessaria per modificare il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) provinciale, al fine di rendere possibili le previsioni contenute nel Piano Strutturale: una scelta su cui il consigliere Luca Ragazzo ha espresso le proprie critiche ed il suo voto contrario, unico voto contrario di tutto il centro-sinistra.
Una delle conseguenze negative della delibera approvata dal Consiglio Provinciale, sarà infatti che vaste aree che il PTC intendeva tutelare classificandole come “aree fragili da sottoporre a programma di paesaggio” o “aree di protezione paesistica” vengono “deperimetrate”, ovvero inserite invece all’interno delle zone in cui sarà possibile effettuare interventi di nuova edificazione (le cosiddette UTOE); la puntuale localizzazione dell’edificazione sarà definita successivamente, con il Regolamento urbanistico. Addirittura nelle “aree di protezione paesistica e storico ambientale” il PTC (all’art. 12) prevedeva “il divieto di nuove costruzioni”; adesso invece nelle aree “deperimetrate” tale divieto viene annullato (come, ad esempio, nella zone intorno a Montecchio, Bagnolo e Pozzolatico).
Il PTC consentirebbe agli strumenti urbanistici comunali di “precisare i perimetri” di queste aree, ma solo “a seguito di analisi più approfondite”: qui invece c’è solo la volontà politica del Comune di inserire queste zone all’interno di aree potenzialmente edificabili.
Per di più si tratta di deperimetrazione di aree estese, altro che di “precisazione” dei perimetri.
Lo stesso vale per “aree fragili da sottoporre a programma di paesaggio”, su cui il TAR regionale è intervenuto in passato nel caso di altri comuni (Bagno a Ripoli e Firenze), specificando che eventuali deperimetrazioni debbano essere sottoposte ad una valutazione di merito sulla compatibilità del vincolo esistente nella zona rispetto alle possibili trasformazioni e non costituisce invece un atto puramente discrezionale da parte delle amministrazioni.
“Di fatto, accettando di modificare il PTC, per adeguarlo alle volontà del Comune, la Provincia rinuncia al suo ruolo di pianificazione territoriale – rileva Luca Ragazzo –: a che cosa è servito dichiarare negli anni scorsi col PTC queste aree come “invarianti strutturali”, se poi comunque si consente oggi ai comuni di “rosicchiare” a piacere, come fossero di formaggio, questi vincoli e queste tutele?
Non meno negative sono le valutazioni sull’eccessivo “dimensionamento” conseguente al Piano.
Rispetto ad un’ipotesi inizialmente dichiarata dal Comune di stabilizzarsi sopra i 15mila abitanti, la popolazione potenzialmente insediabile potrà arrivare anche a 18.000 abitanti, considerando le previsioni del P.S. adottato e quelle del Piano regolatore vigente che sono realizzate, in corso di realizzazione o convenzionate dall’avvio del Piano strutturale ad oggi. Così come per il settore turistico, da una ipotesi iniziale di circa 200 posti letto, nel Piano adottato si è arrivati a prevedere 880 posti-letto per sole strutture alberghiere.
Per di più nella relazione del Comune si asserisce che il dimensionamento indicato nel Piano Strutturale è da intendersi riferito “al 2015”: dopo, che si intende fare? Ricominciare con ulteriori previsioni? Ma i Piani Strutturali – conclude Ragazzo – secondo la legge regionale, non hanno valore “a tempo indeterminato?”
Il Capogruppo Verdi, Luca Ragazzo