Defibrillatori. Armentano: "La vicenda di Arezzo è esemplare"
"Giovanissimi hanno salvato una persona: avevano frequentato il corso di primo soccorso. La Metrocittà Firenze porta avanti progetti di cardioprotezione"
Grazie al loro intervento, un uomo di 50 anni colto da malore improvviso, è stato salvato ad Arezzo. Protagonisti alcuni giovanissimi che hanno utilizzato il defibrillatore della chiese di San Marco. "I ragazzi avevano frequentato le lezioni di primo soccorso imparate a scuola, grazie a un corso extrascolastico - sottolinea Nicola Armentano, consigiliere della Città Metropolitana di Firenze delegato alla Sanità - La Metrocittà, con risorse proprie, porta avanti un progetto come quello sviluppato ad Arezzo.
Di fronte a episodi come questo ci si rende conto di quanto è preziosa questa formazione".
L'Ufficio Sport della Metrocittà aveva rilevato l'insufficienza di dotazione nelle scuole e oltre a provvedere al loro acquisto ha avviato contestualmente la formazione per l'uso dei dispositivi negli istituti scolastici, a cura dell'Ufficio scolastico regionale per la Toscana. Completati la consegna e il montaggio dei dispositivi, la Metrocittà ha acquistato anche i cartelli segnaletici da collocare sia all'interno che all'esterno delle scuole. Il ritiro dei 21 kit con i cartelli è stato organizzato presso la sede della Città Metropolitana. Ciascuno dei kit conteneva la staffa per agganciare il Dae a parete, quattro frecce indicatrici e tre cartelli, uno dei quali da fissare all'esterno in modo che anche la cittadinanza potesse essere messa a conoscenza della presenza di un defibrillatore all'interno della scuola. Per il progetto di cardioprotezione sono stati investiti in tutto 45.180,87 euro (iva compresa).