CENTRALE DEL LATTE: GLI IMPEGNI DELLA PROVINCIA
Approvata mozione della II Commissione consiliare
Il Consiglio provinciale ha approvato con 22 voti a favore (la maggioranza di centrosinistra, PRC, Verdi ed UDC) e 3 no (AN) la mozione della seconda commissione consiliare sulla Centrale del Latte.
Questo il testo della mozione della II Commissione approvata in Consiglio:
PREMESSO CHE
la Centrale del Latte di Firenze, nata nel secondo dopoguerra su iniziativa del Comune per assicurare il latte alla città, oggi costituisce l’elemento centrale e il più importante in Toscana della filiera produttiva del latte vaccino. La quasi totalità della produzione degli allevamenti della provincia di Firenze viene acquistato e commercializzato dalla centrale del latte.
Il rapporto con la zootecnia locale è un legame che percorre tutta la vita della Centrale, nello stesso Statuto della società è indicato come elemento costituente e fondante della Centrale nella sua attuale compagine pubblica.
Per una naturale vocazione del territorio, gli allevamenti in Provincia di Firenze oggi sono tutti concentrati nella fascia del Mugello e rappresentano una delle eccellenze nazionali per qualità delle specie allevate, per professionalità, organizzazione e sicurezza sanitaria.
La Provincia di Firenze in ragione anche delle proprie competenze istituzionali ha sempre manifestato particolare attenzione al mantenimento di questa filiera produttiva e favorire questo che è diventato per il Mugello un vero sistema socio economico che oggi è in grado di assicurare occupazione e qualità dello sviluppo.
RICORDATO CHE
la Provincia ed altri Enti, compreso la Regione tramite Fidi Toscana, ha sottoscritto un prestito obbligazionario, compensando così in parte la mancata ricapitalizzazione che sarebbe dovuta avvenire con il programma di privatizzazione, il cui esito negativo per quel tipo di privatizzazione è poi stato ben accolto dagli Enti proprietari e dagli allevatori.
La Società contestualmente ha sopportato l’intero investimento sul nuovo stabilimento nell’area Mercafir per una spesa di oltre 47 milioni di euro. trasferimento resosi necessario dai programmi dell’alta velocità ma ricompreso in un programma e piano industriale teso a razionalizzare e migliorare la produzione e propedeutico alla creazione di un polo agroalimentare della filiera del latte a livello regionale.
I pesanti oneri finanziari causati dal debito dell’investimento, e la necessaria fase di efficientamento hanno portato per la prima volta dal 1978 l’azienda a chiudere in perdita il bilancio 2005, una sofferenza gestionale del resto già prevista nel piano industriale del giugno 2006 e che considera di raggiungere l’equilibrio gestionale nel 2008.
DATO ATTO CHE
le recenti cronache della stampa sulla vicenda della Mukki latte per certi versi hanno dato la sensazione di un’azienda alla deriva, mentre di fatto la Società presenta criticità tali però da essere superate ottenendo una maggiore redditività nella gestione per compensare il pesante costo del debito e quindi intervenendo come del resto è previsto nel piano industriale.
La volontà manifestata dal Comune di Pistoia e dalla Provincia e Comuni di Livorno, di uscire dalla società non è legata al bilancio corrente dell’azienda, ma dal fatto che non avendo più nei loro territori sedi operative e allevamenti, per loro è venuto meno lo scopo di restare nell’azienda.
Da questo quadro nasceva l’ipotesi per la Provincia di Firenze di sostituirsi a quegli Enti a garanzia della produzione zootecnica del Mugello, avendo lo scopo di dare fiducia e rafforzare questa filiera del latte con l’obiettivo strategico di costituire un polo agroalimentare del latte toscano da realizzare con le altre centrali del latte, con gli allevatori ed eventuali partner privati. Ed, a questo scopo, è stato redatto un apposito Protocollo d’Intesa.
I suddetti obbiettivi possono essere garantiti nel tempo solo con un assetto societario della Centrale del Latte costituito da una solida maggioranza pubblica.
Il Comune di Firenze, visto il prolungarsi del confronto per la firma del protocollo, ha ritenuto comunque opportuno conferire immediatamente la proprietà del terreno su cui sorge la Centrale del Latte per alleggerire la perdita di bilancio e consentire alla Centrale una ricontrattazione del debito con le banche.
Il conferimento della proprietà del terreno ha comportato, oltre alla ricapitalizzazione della Società, una rimodulazione delle quote azionarie portando il peso di Firenze dal 55% al 76% ed un nuovo valore delle azioni che dovrà essere fissato dal C.d.A della Centrale.
Queste ultime iniziative sono intervenute positivamente nel ridare fiducia alla Centrale che può riprendere concretamente le azioni di miglioramento e valorizzazione della Società, come previsto dal piano industriale.
Analoga fiducia viene percepita dagli allevatori che vedono consolidare l’attuale filiera del latte nella prospettiva della realizzazione del polo agro-alimentare toscano in grado di assicurare l’alta qualità del prodotto che è alla base per ogni politica di tutela dei produttori e dei consumatori e che hanno formalizzato la loro disponibilità ad entrare nella compagine societaria con uno Strumento Finanziario Partecipativo per un importo di 3.500.000 € di cui era già stato versato un acconto di 350.000 €. Il nuovo quadro non fa venire meno l’ipotesi di un coinvolgimento e partecipazione diretta della Provincia nella compagine societaria con il fermo proposito di realizzare il polo del latte con il diretto coinvolgimento degli allevatori, della Regione Toscana e di eventuali partner privati legati auspicabilmente al territorio in quanto motivati al mantenimento e valorizzazione della produzione locale.
Sulla base di queste ultime novità, il Consiglio Provinciale
• Riconferma apprezzamento al lavoro della Centrale del latte nell’attuazione del “Piano Industriale”
• Riafferma pieno sostegno agli allevatori ed a tutto il sistema zootecnico del Mugello
• Segnala l’esigenza di garantire il livello occupazionale e le relazioni sindacali
INVITA la Giunta a proseguire il confronto, sulla base del lavoro preparatorio già svolto in vista del succitato Protocollo d’Intesa, con il Comune di Firenze e gli altri Enti proprietari della Centrale con i seguenti scopi:
• consolidare il rapporto tra le Centrale e la zootecnia locale nell’ottica di “filiera integrata” in cui i fornitori del latte ed i trasformatori diventino un unico organismo economico nel quadro di una loro partecipazione societaria
• valorizzare la zootecnia provinciale dando attuazione al Piano di sviluppo rurale regionale che individua tra le azioni fondamentali la realizzazione di un polo agro-alimentare del latte toscano
• rendersi disponibile per una partecipazione diretta della Provincia nella compagine societaria e/o con altre forme di intervento economico/finanziario (per esempio a convertire in capitale il prestito obbligazionario della Provincia di concerto con la Comunità Montana del Mugello e gli altri sottoscrittori del prestito) assicurando la maggioranza pubblica dell’azienda
• contribuire a preparare progressivamente le condizioni tramite l’azione della Regione Toscana per la costituzione di un polo lattiero-caseario regionale in cui acquisti consistenza la presenza dei produttori e altri partner privati; mantenendo per la Centrale del latte una stretta integrazione di filiera che è la vera garanzia del mantenimento e sviluppo del sistema socio economico del Mugello;
• contribuire a consolidare la realtà produttiva della Centrale, i livelli occupazionali e le buone pratiche nelle relazioni industriali
CHIEDE inoltre alla Giunta di adoperarsi perché la Regione Toscana, che ha già sottoscritto un prestito obbligazionario contribuisca a sostenere, in questa fase, l’attività della centrale, anche tramite forme di intervento economico-finanziario.
Respinta, con 21 no (la maggioranza di centrosinistra, PRC, Verdi), 3 sì (AN) ed un’astensione (UDC in quanto non è stato accettato un emendamento sulla creazione del polo lattiero–caseario della Toscana) la mozione di Alleanza Nazionale che: “Impegnava la Provincia a consolidare il rapporto tra la Centrale e la zootecnia locale nell’ottica di “filiera integrata” in cui i fornitori del latte ed i trasformatori diventino un unico organismo economico nel quadro di una loro partecipazione societaria allargando auspicabilmente quest’ultima a nuovi soci come la Comunità Montana del Mugello, al fine di mantenere la specificità fiorentina dell’azienda. Rendersi disponibile per una partecipazione diretta della Provincia nella compagine societaria, assicurando la maggioranza pubblica dell’azienda e le risorse necessarie per attuare il piano industriale, attraverso un opportuno aumento di capitale senza diritto di prelazione. Contribuire a consolidare la realtà produttiva della Centrale, i livelli occupazionali e le buone pratiche nelle relazioni industriali. Impegna, altresì, la Giunta ad adoperarsi affinché la Regione Toscana, che ha già sottoscrito un prestito obbligazionario, contribuisca a sostenere, in questa fase, l’attività della Centrale tramite forme di intervento economico–finanziario, già utilizzate in passato per il Consorzio Maremma”.