CRISI AL GRUPPO ALLEGRI – LINEA EMPORIO ARMANI DI VINCI
L’assessore Saccardi ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di Londi (La Margherita), Malquori e Testi (DS)
Sulla situazione del gruppo Allegri – Linea Emporio Armani, con la procedura di mobilità per 39 dipendenti, l’assessore al lavoro Stefania Saccardi ha risposto ad una domanda d’attualità di Londi (La Margherita), Malquori e Testi (DS). “La Allegri confezioni ha annunciato l’apertura di una procedura di mobilità per 39 addetti su un totale di 187 persone. L’azienda non ha mai utilizzato la cassa integrazione, metà dei 187 lavoratori è nato professionalmente in azienda, si tratta al 90% di manodopera femminile peraltro collocata anche in una fascia d’età tra i 40 e i 50 anni. È una ditta che da oltre 25 anni lavora per Armani. Nell’ultimo periodo, vista la crisi del settore, tra azienda e sindacati era stato raggiunto un accordo per una cassa integrazione straordinaria della durata di un anno, prorogabile per ulteriori 18 mesi. Era stato esperito l’esame congiunto presso il tavolo procedurale della Provincia e il ricorso alla cassa era accompagnato da due progetti, il primo: investimenti per 9 milioni di euro allo scopo di rilanciare il marchio, il secondo un intervento di ristrutturazione con l’accorpamento delle attuali due sedi, una relativa alla produzione per Armani e l’altra per Allegri. Al termine di questi interventi – ha spiegato l’assessore – si pensava di raggiungere un saldo zero riguardo agli esuberi, purtroppo però l’azienda perdeva un’importante commessa legata all’Emporio Armani che veniva trasferita in Cina nell’ambito di una joint venture con Zegna. La scadenza della licenza per Emporio Armani invece di scadere nel 2009 veniva fissata nel 2007. Al contrario, un’altra commessa rilevante, Linea Lusso, veniva prorogata dalla scadenza naturale del 2009 al 2012. Le organizzazioni sindacali per fronteggiare questo momento critico avanzano una proposta riferita alla cassa integrazione straordinaria. Annullare la vecchia procedura, rimodulandola per ottenere un anno di tempo utile alla riorganizzazione aziendale. La Allegri però non ha accettato questa proposta e ha deciso di terminare la cassa integrazione straordinaria già concessa per poi avviare l’attuale procedura di mobilità. Le organizzazioni sindacali sono molto preoccupate per due ordini di motivi: primo l’età delle addette coinvolte e la loro forte professionalità, elementi che naturalmente vanno a sfavorire una ricollocazione lavorativa, il secondo è il timore che l’azienda intenda segnare un’inversione di tendenza dagli investimenti previsti originariamente agli esuberi, che oltre tutto va a ricadere su un territorio che è un territorio fragile. Nel merito delle possibili soluzioni per gli esuberi, circa 15 persone raggiungerebbero i requisiti pensionistici con i tre anni della mobilità e nel prossimo mese di settembre 2007 dovrebbe aprire l’outlet Allegri che potrebbe andare a occupare altri quattro addetti, noi ad oggi come unità di crisi non siamo stati investiti della questione”. Per Gloria Testi: “Allegri non riguarda solo il comune di Vinci, riguarda tutta la nostra area. E’ un’azienda che dal 2001, con 240 persone, è passata nel 2006 ad avere 187 addetti quindi, negli ultimi anni, qualche problema l’azienda lo ha avuto ma è sempre riuscita a muoversi nella direzione di mantenere il proprio personale. Da due anni a questa parte l’azienda segna dei problemi e c’è preoccupazione perché, delle 39 dipendenti, anche se 12 avranno la mobilità e quindi arriveranno alla pensione, le altre hanno circa 50 anni e sono difficili da collocare. Chiediamo, quindi, attenzione non solo da parte del Comune e della Regione ma anche da parte della Provincia”.