NUOVA SEDE PER L'UNIONE DELLE PROVINCE TOSCANE
All'inaugurazione Chiti, Martini, Scheggi
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Vannino Chiti, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, il direttore generale dell’Unione delle Province d’Italia Piero Antonelli e il presidente toscano dell’Unione Lio Scheggi sono intervenuti questa mattina in Piazza D'Azeglio a Firenze all’inaugurazione della sede di UPI Toscana.
Nell'ambito della cerimonia inaugurale ha avuto luogo un incontro con la stampa sul tema “Stabilità di governo e governo delle Autonomie locali: dal codice alla riforma elettorale”.
"In questa legislatura - ha detto il Ministro Chiti - ci siamo posti obiettivi ambiziosi: rimettere in moto le energie del paese avviando un ampio processo di liberalizzazioni, di ammodernamento della pubblica amministrazione e dello Stato, di rinnovamento in senso federalista del nostro ordinamento. Al tempo stesso vogliamo riformare il nostro sistema elettorale in modo da garantire stabilità ai governi e porre finalmente fine a quella stagione della contrapposizione pregiudiziale che sta segnando da troppo tempo la vita democratica del nostro paese. Su questa base il governo è già impegnato nella attuazione del nuovo Titolo V dal codice delle Autonomie locali già presentato in Parlamento al federalismo fiscale.Tutto questo promuovendo il necessario confronto e dialogo, non solo tra gli schieramenti ma con i soggetti istituzionali interessati. Si tratta di portare a compimento un tragitto già troppo lungo di transizione e vedere finalmente realizzate le riforme che i cittadini da tanti anni aspettano. L’Italia sarà così un Paese moderno e unito attorno a valori comuni che vengono prima delle legittime differenze di schieramento politico."
"Un assetto istituzionale moderno, ben organizzato e cooperativo è fondamentale - ha detto il presidente Martini - per la competitività, l'efficacia, l'adeguatezza. Ed è anche l'elemento che può favorire la riscossa del nostro sistema economico e sociale. Ogni intervento sul sistema elettorale e sulla ripartizione delle competenze – ha proseguito poi Martini - è ben accetto se semplifica il funzionamento della macchina pubblica. Urge completare un percorso rimasto incompiuto dagli anni '90, portando a compimento la riforma dello Stato in senso federalista ma - ha sottolineato il presidente - non frammentario. Al tempo stesso non si può pensare a un assetto federale senza una Camera delle Autonomie locali e delle Regioni". Martini ha poi ribadito la centralità della parola 'semplificazione' sulla quale sta continuando a lavorare la giunta regionale che ha ottenuto in questo senso una forte spinta dal dibattito pubblico anche per quello che riguarda la riorganizzazione di quell'universo composto da enti, agenzie e aziende.
"L’Inaugurazione della sede di UPI-Toscana rappresenta - ha detto il presidente regionale Scheggi - un importante traguardo organizzativo che da tempo volevamo raggiungere. Al tempo stesso vuol comunicare un messaggio del tutto simbolico, segno della consapevolezza del ruolo che le Province intendono svolgere nell’attuale fase della vita politica e istituzionale della Toscana e dell’Italia. Un ruolo che vuol essere rispettoso e rispettato nel sistema di relazioni con gli altri enti locali e contemporaneamente affermarsi con efficacia e incisività nel rapporto con il Governo e la Regione. Un lavoro e un impegno costante che riteniamo rappresenti un contributo importante alla definizione di una concreta governance cooperativa, che sia in grado di gestire la complessità e dare risposte efficaci ai bisogni delle comunità rappresentate. La partecipazione attiva ai tavoli di concertazione regionali ha permesso di raggiungere significativi risultati negli strumenti della nuova programmazione economica, del governo del territorio, delle politiche ambientali, dell’associazionismo istituzionale. La consapevolezza della difficoltà e della delicatezza della fase nella quale ci troviamo (minori risorse e vincoli di bilancio) ci impegna a rispondere responsabilmente ad un contesto che richiede una grande capacità nell’individuazione delle priorità strategiche. A prescindere dal federalismo fiscale che non c’è, è comunque indispensabile, per tutti i livelli di governo, concentrare ed integrare le risorse per investire in progetti di sistema. È chiaro che, in questo quadro, si debbano affinare i dispositivi della Concertazione, anche regionale, affinché la stesa non divenga un limite, anziché un metodo positivo per scelte coerenti ed efficaci, tendenti a rafforzare la coesione istituzionale e territoriale.
Il sistema istituzionale della Toscana, forse più di altre regioni, avverte la necessità di valorizzare la propria esperienza ed ottimizzare il proprio assetto istituzionale, a partire dal nuovo Statuto regionale, inserendosi da protagonista nel confronto avviato dal cosiddetto Codice delle Autonomie, recentemente varato dal governo. In tale contesto, le Province toscane ritengono di aver acquisito la capacità di porsi come interlocutori del sistema costituzionalmente definito, preparati ad affrontare responsabilmente e con coraggio il confronto con il Codice, sia nel rapporto con la Regione che con il Governo. Non intendono farsi travolgere dal corporativismo istituzionale, in modo contrattualistico-sindacale, ma, consapevoli del ruolo svolto in questi anni in Toscana, intendono assumere un atteggiamento del tutto “ laico”, ricercando il dialogo, e disponibili a valutare positivamente le posizioni dei vari interlocutori. La volontà delle Province toscane persegue, semplicemente, un ripristinato assetto istituzionale che sia capace di evitare recenti rigurgiti di centralismo (statale e regionale), che semplifichi il sistema e renda evidente chi fa che cosa, ma soprattutto che garantisca alle comunità rappresentate efficacia ed economicità, congiunte a democrazia e partecipazione. La nuova sede di UPI-Toscana, in questa ottica, afferma la propria esistenza, in quanto strumento ed emblema di un rinnovato impegno."
Per l'occasione il presidente nazionale dell'Upi Fabio Melilli ha dichiarato “Dopo avere avviato la grande stagione delle riforme, con la Carta delle Autonomie, ora bisogna proseguire, dando certezze e stabilità al Paese. Non possiamo che essere soddisfatti che ad aprire la grande stagione delle riforme sia stata proprio la delega sulla Carta delle Autonomie locali, dalla quale discenderà una riorganizzazione dei livelli di governo capace di accrescere l’efficienza di tutte le istituzioni a favore dei cittadini e delle imprese – ha detto Melilli, sottolineando come il testo, dando piena attuazione alla Costituzione “assegna un ruolo di primo piano alle istituzioni più vicine ai cittadini e ai territori, Comuni e Province”. “Ora bisogna proseguire in questa opera – ha poi detto – prima di tutto individuando le funzioni fondamentali di ciascun livello di governo, così da potere definire con chiarezza ‘chi fa cosa’. Questo porterà ad una profonda razionalizzazione delle istituzioni e permetterà a cittadini e imprese di avere un quadro certo delle responsabilità, riducendo sovrapposizioni, inefficienze e lungaggini”. Melilli ha poi affrontato il tema del federalismo fiscale la cui piena attuazione “potrà dare gambe e forza al processo di riforma avviato, facendo compiere un grande salto di qualità al sistema di governo del Paese. E’ necessario legare regole, funzioni e risorse, per permettere agli amministratori pubblici di programmare gli interventi, fuori dall’incertezza che oggi caratterizza la definizione dei bilanci, legati come siamo alle norme ogni anno mutevoli della Legge finanziaria. Questo, tra l’altro, porterà ad una rivisitazione dei tributi, ad uno snellimento delle procedure e ad una semplificazione del sistema fiscale. I cittadini devono sapere a chi vanno e per cosa vengono usate le tasse che pagano”. Quanto alla riforma del sistema elettorale, Melilli ha ricordato come l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente della Provincia abbia rappresentato un punto di svolta per questa istituzione perché “ha avvicinato la politica ai cittadini, contribuendo alla nascita di una nuova classe dirigente più responsabile, e ha portato stabilità nelle amministrazioni, consentendo la realizzazione di programmi di governo duraturi. Certo, resta da sciogliere il nodo del riequilibrio tra i poteri di giunta e consiglio, una questione che negli anni si è fatta sempre più urgente e che, in questa grande stagione di riforme istituzionali, merita di essere affrontata e risolta”.
La nuova sede di Upi Toscana in Piazza D'Azeglio a Firenze
Il Ministro Chiti arriva alla nuova sede Upi Toscana
L'ingresso della nuova sede di Upi Toscana