Turismo estate 2023 a Firenze e area fiorentina: sfiorato il +7%
Ancora sotto i livelli del 2019. Tornano americani e australiani. Crescono i flussi anche nei comuni dell’area fiorentina. In calo gli italiani complici l’inflazione e le ondate di calore
L’estate 2023 a Firenze e area fiorentina consolida la crescita dei flussi turistici che arrivano complessivamente a sfiorare il +7%, pur rimanendo ancora sotto il dato del 2019. Mentre le presenze straniere segnano un vero e proprio boom toccando quasi il 90%, in testa Stati Uniti, Australia e Canada. La quota degli stranieri segna infatti l'88,7% in città e l'86,1% per l’ambito.
Dopo i buoni risultati dei primi mesi del 2023, anche il periodo estivo ha confermato il trend positivo del turismo, grazie soprattutto agli arrivi degli stranieri provenienti dai paesi europei ed extraeuropei. In forte calo invece la componente nazionale, probabilmente condizionata dall’aumento dell’inflazione e dalle prolungate ondate di calore che hanno orientato verso le aree costiere o di montagna. Un periodo sicuramente favorevole per tutta la filiera del settore; non solo del capoluogo, ma anche degli altri comuni dell’ambito turistico, visto che il grado di internazionalizzazione della domanda ha raggiunto il 78,6% e le presenze complessive sono aumentate di circa 63mila unità. E se le strutture ricettive di tutto il territorio hanno registrato una leggera flessione della permanenza media degli ospiti, le richieste di prenotazione da parte degli stranieri durante tutto il periodo estivo hanno portato comunque ad un aumento dei tassi di occupazione delle camere. È questa la sintesi che emerge dalla rielaborazione dei dati provvisori della Città Metropolitana di Firenze realizzata dal Centro Studi turistici.
Secondo le stime, il periodo estivo dell’Ambito Firenze e area fiorentina chiude con un +8,3% di arrivi e + 6,9% di presenze rispetto al 2022. In valori assoluti gli arrivi nelle strutture ricettive sarebbero oltre 1,9 milioni, mentre i pernottamenti salirebbero ad oltre 4,6 milioni, cioè circa 299 mila in più. Il calo degli italiani segna il -20,1% (162 mila presenze in meno), mentre un trend opposto emerge per gli stranieri che aumentano del +13% (oltre 460 mila in più). Abbastanza differenziato anche l’andamento dei due comparti ricettivi con le strutture alberghiere che aumentano le presenze del 5,4% e quelle extralberghiere del 9,1%.
Nello stesso periodo (giugno-settembre), nella città di Firenze sono arrivati circa 1,5 milioni di turisti (+6,6% pari a 92 mila in più), mentre le presenze sono salite ad oltre 3,4 milioni (+7,3% cioè 235 mila in più). Il numero dei pernottamenti degli italiani diminuisce del 24,3% (circa 125 mila in meno) e quelli degli stranieri aumentano del +13,3% (circa 360 mila in più). Anche in questo caso l’extralberghiero incrementa le presenze del 12,6% (più 124 unità), mentre le strutture alberghiere segnano il +5% (oltre 111 mila in più). Anche nella città di Firenze la domanda turistica dell’estate 2023 è stata quasi esclusivamente di matrice estera. Gli stranieri hanno generato l’88,7% delle presenze totali del periodo, contro l’11,3% degli italiani (rispettivamente l’84,0% e il 16,0% nel 2022). Il trend rispetto alla scorsa stagione rispecchia quanto visto per l’Ambito: per la domanda interna è stimato un calo di circa 124 mila presenze, per quella internazionale una crescita di 360 mila presenze.
Per le provenienze dall’estero i mercati che hanno fatto registrare una crescita significativa durante il quadrimestre sono stati soprattutto quelli extraeuropei. In particolare: Stati Uniti, Australia, Canada, Brasile, Cina, Messico, Corea del Sud e Giappone. In leggera crescita anche le provenienze dalla Spagna e dai Paesi Bassi, mentre un’assoluta stabilità è stata rilevata per le provenienze dal Regno Unito. Le flessioni più significative sono state per i turisti francesi, tedeschi e svizzeri.
Anche per gli altri comuni dell’Area fiorentina i risultati del periodo sono molto positivi: +15,4% di arrivi e + 5,6% di presenze. I primi si attesterebbero a 403mila (circa 54 mila in più) e i pernottamenti a circa 1,2 milioni (circa 62 mila in più). Anche in questo caso gli italiani calano negli arrivi del 9% e del 12,8% nelle presenze, a differenza degli stranieri che aumentano le presenze del 12% (oltre 100 mila in più). I risultati migliori sono stati registrati dalle strutture alberghiere (+7,7%, cioè 29 mila pernottamenti in più) a differenza dell’extralberghiero che si ferma al +4,5% (34 mila in più).