Metrocittà Firenze. Un Patto per la Salute
Siglato dalla Consulta permanente delle professioni sanitarie e sociosanitarie della Città Metropolitana. I dettagli. Chieste anche misure a sostegno dei professionisti per i danni subiti durante l'emergenza. Armentano: "Salute e sociale viaggiano insieme"
I membri della Consulta permanente delle professioni sanitarie e sociosanitarie della Città Metropolitana di Firenze hanno sottoscritto due documenti sabato 18 novembre in Palazzo Medici Riccardi, dopo un flash mob effettuato in Piazza Santissima Annunziata: un Patto per la salute e una istanza legata ai recenti eventi alluvionali, con la quale, ciascuno per il proprio Ordine, richiedono:
l'estensione della concessione dei benefici previsti dalle norme contrattuali sulle ferie solidali ai professionisti sanitari dipendenti residenti nelle province di Firenze, Pistoia, Prato, Pisa, Livorno, che hanno riportato gravi danni durante l'emergenza alluvionale del 2 novembre 2023;
il riconoscimento del giustificativo di assenza dal lavoro per i giorni di ferie e/o recupero orario fruiti e fruibili dai professionisti sanitari dipendenti residenti nelle stesse province, nel periodo di emergenza;
l'estensione delle agevolazioni e supporto nella fruizione e partecipazione ai progetti di lavoro agile o smart working per i professionisti sanitari dipendenti che hanno riportato gravi danni durante gli eventi legati al maltempo.
Per quanto riguarda il patto per la salute, che si configura come un elaborato di proposte per una riforma della sanità, vi vengono delineati molteplici obiettivi:
prima di tutto, cambiare approccio: da sanità a salute;
potenziare la prevenzione e la promozione attiva della salute;
sostenere una concreta messa a sistema dell’integrazione sociosanitaria;
assumere la casa come primo luogo di cura;
investire nelle Case della Comunità, cuore del sistema di salute territoriale;
integrare la rete territoriale con Ospedali di Comunità;
creare un ponte adeguato tra ospedale e territorio;
investire sul personale sanitario e sociosanitario quale componente essenziale del sistema salute;
assumere alla base del processo di riforma una responsabilità diffusa a partire dalle comunità dei professionisti della salute;
attivare uno spazio permanente in Regione Toscana per accompagnare il processo di riforma;
sostenere la formazione degli operatori sanitari e sociosanitari in un’ottica di integrazione multi professionale;
promuovere forme di collaborazione con le Università a supporto del nuovo sistema di salute;
sviluppare sistemi di controllo di qualità per il territorio;
istituire una giornata dedicata annuale per rafforzare il patto di fiducia e di solidarietà tra cittadinanza e professionisti sociosanitari.
Emerge la necessità di un sistema sociosanitario sempre più integrato fra i diversi livelli e con le istituzioni territoriali, dove sia attivo l’impulso dato dalle diverse figure professionali che operano al suo interno.
"Il documento è stato letto a più voci per dare forza al senso di condivisione che lo ha ispirato - spiega Nicola Armentano, consigliere delegato della Città Metropolitana e Presidente della Consulta - Mi sembra anche che sia emerso un punto prioritario che deve essere recepito in profondità: la sanità e la promozione sociale viaggiano insieme. E' il principio individuato da un medico, Rudolf Virchow, che per primo ha parlato di medicina sociale, sottolineando come tra i due ambiti non possono esserci politiche slegate l'una dall'altra. Peraltro, durante l'emergenza alluvionale, si è potuto toccare con mano la verità di questo assunto".
Presente al convegno svoltosi in Palazzo Medici Riccardi anche l'assessore regionale al Diritto alla Salute Simone Bezzini, che ha mostrato grande interesse per il documento della Consulta e ha già aperto alla collaborazione della stessa in ordine alla redazione di alcune delibere attuative sulla sanità del futuro alla luce delle novità introdotte dal DM77/22 e del Pnrr.