“A Pontassieve propaganda gender travestita da educazione sessuale, con soldi pubblici"
Ceccardi e Cappelletti (Lega nel Centrodestra della Città Metropolitana)
“La Sinistra in Toscana continua a utilizzare soldi pubblici per propagandare l’ideologia gender nelle scuole, nelle biblioteche comunali, nei centri di aggregazione giovanile. Con la scusa dell’educazione sessuale dei giovani, in provincia di Firenze si organizzano conferenze sul ‘concetto di genere’, lezioni sullo scambismo, approfondimenti sul poliamore. Alcune di queste iniziative sono rivolte a 14enni, i cui genitori risulterebbe non fossero neppure stati avvertiti, e si svolgono a scuola, in orario scolastico. Bisogna fermare questa deriva, qui nessuno è bigotto ma non si può utilizzare la legittima e sacrosanta educazione alla sessualità come grimaldello per infarcire la testa dei nostri giovani di concetti ambigui e false credenze”.
Così Susanna Ceccardi (Lega) e la consigliera metropolitana della Lega nel Centrodestra Cecilia Cappelletti sull’iniziativa “Facciamo (che parliamo di) sesso”, organizzato dalla Consulta giovanile finanziata, sostenuto dal Comune di Pontassieve con soldi della Regione Toscana, e con l'associazione 'Il Ponte'.
“A mezzo secolo dalla rivoluzione sessuale che attaccava una società ingessata nei cliché perbenisti e iniziava a mettere in libertà comportamenti già ampiamenti diffusi, la sinistra si appiglia ai ‘comportamenti divergenti’ in campo sessuale come a una delle sue numerose coperte di Linus - aggiunge Cecilia Cappelletti, capogruppo Lega nel consiglio comunale di Pontassieve e consigliere Lega della Città Metropolitana di Firenze -. Allora ci si trovava a parlare alle giovani generazioni di pratiche che sono sempre esistite e di vari altri comportamenti della sfera sessuale, un tempo inseriti collettivamente nella sfera del feticismo. E tutto ciò in un incontro pubblico che vuole essere, più che un momento informativo ed educativo, una delle scelte di campo, o per meglio dire ‘di curva’, che dovremmo essere chiamati a fare in questo mondo di sempre più marcate polarizzazioni.
Proprio non ci si riesce a focalizzarsi su questioni fondamentali come le scelte energetiche, economiche, ambientali, infrastrutturali, sui sistemi educativi e sanitari - concludono Ceccardi e Cappelletti - Piuttosto, si preferisce rincorrere il punto di frattura su questioni marginali che sollevano abbastanza scandalo da attirare l'attenzione, spendendo soldi pubblici che avrebbero potuto trovare ben altro e più proficuo impiego. Vuoi mettere parlare di scambio di coppia o di menage a trois, piuttosto che di trasporti e scuola? Sono queste, quindi, le domande del futuro cui sono interessati i nostri giovani?”