Calenzano. “Oltre la vittoria”, storie degli atleti contro le barbarie della guerra
Mostra a CiviCa dal 24 gennaio. Organizzata un’iniziativa con la scuola per la Giornata della memoria
Campioni ed eccellenze nelle varie discipline sportive, ma anche difensori e portatori dei valori della democrazia e delle libertà civili: con la mostra “Oltre la vittoria. Storie di atlete e atleti nelle barbarie della II guerra mondiale” si vuole far scoprire la storia di quegli atleti toscani o che morirono in Toscana che combatterono, supportarono la Resistenza, furono esuli, vittime civili. La mostra, curata da Paolo Allegretti dell’Unione nazionale Veterani dello sport sezione di Firenze, sarà allestita presso la biblioteca CiviCa (via della Conoscenza, 11) di Calenzano dal 24 gennaio, con l’inaugurazione alle ore 18, fino al 3 febbraio e sarà liberamente visitabile.
“Abbiamo voluto portare questa mostra a Calenzano in occasione della Giornata della memoria – spiega l’assessora all’Istruzione e allo Sport Laura Maggi – per ricordare non solo chi fu vittima delle barbarie nazifasciste, ma anche chi seppe scegliere da che parte stare difendendo i valori della democrazia, chi fu costretto a fuggire, chi dovette combattere. Ci sembrava poi da approfondire con un incontro dedicato, insieme alla scuola e al curatore della mostra, il legame tra i valori che lo sport riesce a esprimere e il coraggio dimostrato dalle scelte di questi atleti davanti alle situazioni drammatiche della guerra e dell’oppressione”.
Nella mostra, composta da fotografia e pannelli esplicativi, si trovano anche delle storie legate a Calenzano: Lanciotto Ballerini, campione di pugilato e partigiano, ucciso a Valibona il 3 gennaio del 1944, che è stato ricordato recentemente nelle celebrazioni istituzionali al cippo in Calvana; il grande ct della nazionale di ciclismo, Alfredo Martini, nato a Calenzano e vissuto a Sesto Fiorentino, che fece parte della Resistenza.
La mostra è stata allestita per la prima volta a settembre scorso nelle sale di Palazzo Medici Riccardi, sede della Città Metropolitana di Firenze. Dichiara Nicola Armentano, consigliere della Città Metropolitana di Firenze con delega allo Sport: “Il ricordo delle vittorie nello sport e nelle guerre è parte della nostra storia e in essa c’è anche una vittoria nascosta: quella dei protagonisti della lotta al nazifascismo che sono stati anche praticanti di discipline sportive. Nella tragedia in cui sono spariti anche alcuni di loro c’è la traccia di una resistenza umana profonda che ci ha dato futuro e che ritroviamo in questa mostra”.
“Paolo Allegretti, insieme al comitato scientifico della Unione Nazionale Veterani dello Sport sezione Gelli di Firenze – commenta Gianni Taccetti, delegato CONI Firenze – ha dedicato alla storia e cultura dello sport della città metropolitana di Firenze e della Toscana un importante lavoro che è un unicum in Italia da tramandare alle generazioni future. Questa mostra non si riferisce solo agli atleti deportati, ma raccoglie in se' altri ‘status’, non solo di campioni olimpici, ma anche di semplici sportivi praticanti che si sono trovati coinvolti, a vario titolo, nella barbarie della seconda Guerra mondiale. Un grazie agli organizzatori, al Comune di Calenzano e alla Unione Nazionale Veterani dello Sport, associazione benemerita CONI, che ci regala ancora una forte emozione frutto di ricerca e di professionalità. L’augurio del CONI è di continuare a promuovere una cultura dei valori da trasmettere alle giovani generazioni”.
Paolo Allegretti, curatore della mostra, Unione nazionale Veterani dello sport sezione di Firenze spiega: "La nostra associazione in questi ultimi anni si è dedicata a coniugare memoria e cultura dello sport; questa mostra foto-biografica è un unicum per l’Italia e a quanto ci dicono anche per l’Europa. Siamo riconoscenti al consigliere Armentano che ha colto la validità del nostro progetto e lo ha concretizzato nella mostra a Palazzo Medici Riccardi, corredata da un catalogo. Qui si possono trovare le biografie di 78 personaggi sportivi toscani suddivisi in otto filoni: deportati, discriminati, ebrei, esuli istriani-giuliano-dalmati, militari alleati, militari internati e prigionieri di guerra, partigiani e oppositori, vittime civili e vigili del fuoco. Il progetto di questa mostra è nato da un incontro con Tiziano Lanzini dell’Aned che ci ha portato in dote un archivio di oltre 4.000 atleti ed atlete censiti, di 40 nazionalità e 57 discipline sportive. Tra i progetti futuri c’è quello di creare un nuovo strumento culturale per arricchire la partenza del Tour de France da Firenze e creare una scuola di formazione per giovani ricercatori nel campo della storia e cultura dello sport”.
Parallelamente alla mostra, è prevista un’iniziativa a scuola in collaborazione con l’Istituto comprensivo, con il curatore della mostra e l’Aned. “Il percorso di approfondimento e di riflessione – spiega Cinzia Boschetto, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Calenzano - realizzato attraverso la mostra ha interessato gli studenti di scuola secondaria di I grado. Attraverso la dimensione dello sport, tanto caro ai ragazzi e ricco di valore simbolico, il coraggio e la determinazione delle donne e degli uomini protagonisti della mostra hanno nutrito e arricchito la memoria dei ragazzi con una testimonianza pacata e riconoscente alla vita. La memoria deve condurre, fare da guida in un percorso introspettivo il cui esito deve essere il confronto di se stessi rispetto ai fatti ricordati e pensati. L’incontro con Paolo Allegretti, curatore della mostra, che si terrà in data 26 gennaio a scuola, sarà occasione di confronto con una testimonianza diretta per consolidare e offrire esperienza alle studentesse e agli studenti. Si ringrazia vivamente l’Ente comunale per l’opportunità”.
Giulia Romagnoli, consigliera Aned Firenze conclude: "Grazie allo sport, il filo rosso che lega tutte queste storie, possiamo parlare di diverse discriminazioni e ingiustizie compiute dall'ideologia nazifascista, così come viene esplicitato nella prefazione scritta da Allegretti. Ci tengo a ringraziare l'Amministrazione del Comune di Calenzano e l’assessora Maggi e tutti coloro che hanno collaborato affinché la biblioteca Civica potesse avere l'opportunità di ospitare la mostra. Il giorno della Memoria deve servirci da monito, così che tutta la comunità possa riflettere sui fatti storici che hanno coinvolto nostri concittadini e ottenere spunti di riflessione affinché ognuno di noi possa indignarsi davanti alle ingiustizie. Con l'occasione vorrei anche ringraziare il grande impegno dell'Istituto Comprensivo di Calenzano portato avanti durante tutto l'anno scolastico sul tema della Memoria, per trasmettere agli studenti i principi e i valori della nostra Costituzione”.