LENSI (FI) COSTI DELLA POLITICA, IL CASO DELLE COMUNITÀ MONTANE
Pieno appoggio al progetto di legge per la loro soppressione
A breve, si spera, il Parlamento discuterà della soppressione di quei misteriosi enti pubblici che prendono il nome di Comunità montane. Un progetto di legge in tale direzione è stato infatti presentato di recente da due deputati della Rosa nel Pugno, con l’appoggio di alcuni esponenti di Forza Italia. Spero vivamente che questa iniziativa possa aprire un serio dibattito anche nella Provincia di Firenze, sul cui territorio esistono due comunità montane (la Comunità montana del Mugello e quella della Montagna Fiorentina). Quelle sparse sul territorio nazionale poi, sono ben 356. In molti ormai sono d’accordo sull’inutilità di questo carrozzone pubblico che costa circa 800 milioni di euro all’anno. Solo lo stipendio dei presidenti delle comunità costa allo Stato 13,6 milioni di euro, mentre l’esercito dei 12.800 consiglieri percepisce tra 17 e 36 euro per ogni gettone di presenza. Analizzando i bilanci delle Comunità si rileva che circa la metà dei fondi è destinata alle spese di struttura e solo una minima parte ridistribuita ai cittadini sotto forma di opere e servizi pubblici. Come riconosciuto da Mario Caligiuri, consigliere nazionale dell’Uncem: “Tranne rare eccezioni, le Comunità montane non servono a niente e utilizzano male le risorse”: La stessa Corte Costituzionale le ha definite: “Enti costituzionalmente non necessari”. Insomma, apriamo il dibattito sulla soppressione di questa struttura che al contribuente troppo costa e poco offre di utile.
Massimo Lensi
Consigliere Forza Italia