Presentato il libro "Le mie guerriere. Quel bastardo di tumore al seno" in Palazzo Medici Riccardi
La prevenzione come tassello importante della cura insieme alla forza delle donne
In occasione della Giornata internazionale della donna, presentato in Città metropolitana il libro di Marina Martinelli "Le mie guerriere. Quel bastardo di tumore al seno", edito da Agc Edizioni, ieri 7 marzo 2024 in sala Luca Giordano.
L'autrice Marina Martinelli, che ha presentato le testimonianze raccolte nel libro e invitato alcune delle protagoniste a intervenire in prima persona, condividendo la loro storia, ha raccontato come il libro sia diventato uno strumento di rielaborazione e rappresenti un sostegno e un aiuto nel momento di smarrimento e incertezza nel quale alle donne viene comunicata la diagnosi di tumore a seno, definito nella prefazione “Un edera arrampicata su un tulipano bianco”. La malattia costringe a un cambiamento, a trovare dentro di sé le risorse della guerriera, la propria forza.
Angela Bagni, consigliera delegata della Metrocittà alle Pari opportunità ha dichiarato: “Forza, coraggio e speranza. Sono queste le parole che a mio avviso descrivono le storie raccontate da Marina Martinelli nel libro presentato oggi in Sala Giordano. Tredici donne, tredici guerriere, che hanno trovato la forza di raccontare il proprio dolore affrontando la battaglia contro il tumore al seno con grande coraggio. Quello che é arrivato a tutti noi è un messaggio di speranza che incoraggia chi sta affrontando il percorso a continuare con fiducia e che ribadisce l'importanza della prevenzione. Ringrazio le protagoniste di queste storie per essere state presenti ed aver messo a disposizione della comunità metropolitana la loro storia.”
Nicola Armentano, consigliere delegato alla Promozione sociale della Città Metropolitana di Firenze ha aggiunto: “Il 6 marzo è stato celebrato in tutto il mondo la Giornata Mondiale del linfedema, una patologia che può insorgere dopo le cure per il cancro e che fortunatamente sta diventando sempre più rara. Tuttavia, malgrado tutte le precauzioni, c'è sempre il rischio che si sviluppi, talvolta persino anni dopo la fine delle terapie. È importante l’informazione e la prevenzione, perché la consapevolezza della malattia e delle sue trasformazioni permette prima di prevenire e poi di organizzare in maniera appropriata e adeguata la cura, anche alla luce degli ultimi sviluppi della ricerca. Perché questo accada è fondamentale disporre di risorse da dedicare alle ricerca scientifica, potenziare i servizi territoriali e mantenere pubblica la sanità italiana.”
Il chirurgo Patrizio Mugnaini ha precisato: “Secondo le statistiche, una donna su otto in Italia svilupperà il tumore al seno, ma si può fare prevenzione: una diagnosi precoce da tassi di sopravvivenza quasi del 100%. Il tasso di mortalità è passato dal 14 al 3%. È una brutta diagnosi ma di tumore al seno si guarisce. Ma prima si scopre e meglio è sia perché si può fare terapia conservativa sia perché si avranno meno complicanze.”
Tutte le toccanti e intime testimonianze hanno confermato la necessità di trovare dentro di sé la forza di affrontare la malattia, di diventare guerriere, e invitato alla prevenzione: “Ascoltarsi, guardarsi è importante per la prevenzione personale, oltre a quella sanitaria. L’autopalpazione la dobbiamo fare. Non bisogna avere paura, per affrontare per tempo la malattia” ha concluso Marina Cipriani, protagonista dell’ultima delle storie raccolte dall’autrice.
Foto di Domenico Costanzo - Ufficio Stampa Città Metropolitana
Foto di Domenico Costanzo - Ufficio Stampa Città Metropolitana
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