IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ED IL PIANO STRUTURALE DELLA CITTÀ DELLA PIANA
L’assessore Nigi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Lensi e Comucci (FI)
Sul Piano territoriale di coordinamento provinciale ed il piano strutturale della Città della Piana l’assessore alla pianificazione territoriale Luigi Nigi ha risposto, in Consiglio provinciale ad una domanda d’attualità dei consiglieri di Forza Italia Massimo Lensi e Leonardo Comucci. “La Provincia, attraverso il proprio strumento di pianificazione territoriale, promuove azioni di coordinamento del sistema di tutela ambientale e paesistica, oltre che del sistema insediativo, dei servizi e delle attrezzature di livello territoriale e favorisce nuove politiche ecologiche sul territorio. Il ruolo provinciale è dunque fondamentale - ha sottolineato Nigi - poiché consente di affrontare temi che a livello comunale hanno dimostrato di non poter essere gestiti. Gli apparati di cui si compone un PTCP forniscono un utile quadro di riferimento e un supporto conoscitivo fondamentale per gli enti locali assumendo la forma di un contenitore di conoscenze utili nei processi decisionali e di copianificazione territoriale. Nell’attuale fase di revisione del PTCP sarà dunque fondamentale il rapporto con le autonomie comunali, nel rispetto di una gradualità di interessi indipendenti dai livelli di pianificazione territoriale. Queste forme di coordinamento urbanistico di natura intercomunale, quali quelle della “Città della Piana”, offrono comunque l’opportunità ai comuni interessati di operare una ragionevole razionalizzazione dell’organizzazione comunale e dei servizi locali, e rappresentano esperienze utili e di sviluppo; per la Provincia aggiungono conoscenze circa le realtà locali e sollecitano nuove riflessioni per una ulteriore crescita e maturazione di quei valori già espressi e condivisi nel PTCP vigente”. Per Lensi: “E’ in atto una crisi della politica. Anche perché si parla di un’area metropolitana ed ora della Città della Piana senza capire in che contesto si pone. E tutto questo sta avvenendo anche in tante altre cose. Si è creato un corto circuito dove l’Amministrazione applica giustamente tutto quello che c’è da applicare ma poi, la revisione del Piano provinciale di coordinamento provinciale, che mette sullo stesso livello unioni intercomunali, Province e Regioni provocherà, come ha già provocato, punti di criticità dove non sapremo chi è il controllato e chi è il controllore e così la Provincia non potrà fare niente se nasce la Città della Piana, se nasce la città metropolitana, se poi anche il Circondario empolese-valdelsa farà qualcosa di simile”.