UNIVERSITÀ E DECENTRAMENTO
Politiche e prospettive delle attività dell’ateneo nel territorio
Le attività decentrate dell’Università di Firenze sono da tempo una realtà importante anche come dimensioni: 16 corsi di laurea di primo livello, 4 lauree specialistiche, 3 master, oltre 900 docenti impegnati per complessivi 5.000 studenti che frequentano le sedi di Prato, Pistoia, Empoli, Scandicci, Calenzano, Vinci, Livorno e Carrara. Alla situazione e alle prospettive del decentramento dell’Università di Firenze è stata dedicata oggi una conferenza d’ateneo. Hanno aperto i lavori il rettore Augusto Marinelli, i presidenti delle province di Prato e Pistoia, Massimo Logli e Gianfranco Venturi, il vicepresidente della provincia di Firenze Andrea Barducci, il prorettore ai rapporti con il territorio Franco Angotti.
Le facoltà più coinvolte nel processo di decentramento sono Ingegneria (5 lauree di primo livello e una specialistica), Economia (4 lauree di I livello e un decentramento parziale) , Architettura (3 lauree di I livello, una specialistica e 1 master), seguite da Scienze Politiche, Scienze della Formazione, Lettere e filosofia, Scienze matematiche, fisiche e naturali e Agraria, senza considerare i corsi che la facoltà di Medicina ha realizzato in accordo con le Aziende sanitarie locali a Prato, Pistoia, Empoli, San Giovanni Valdarno, Figline Valdarno e Borgo San Lorenzo.
“Il decentramento nell’ateneo fiorentino – ha detto il prorettore Angotti – consiste in un’offerta didattica originale. Non nasce, infatti, da una duplicazione di corsi fiorentini, ma dall’incontro e dalla valorizzazione di specificità culturali e produttive locali, con il sostegno degli enti e delle realtà economiche territoriali, il cui contributo, nell’attuale contesto dei finanziamenti all’Università, è essenziale per la crescita di tali esperienze”.
“La sinergia fra ateneo, istituzioni e realtà economiche del territorio – ha affermato il rettore Marinelli – costituisce la matrice del successo del decentramento realizzato dall’Università di Firenze, che ha realizzato corsi nuovi ed originali nelle sedi locali; è lo stesso motivo ispiratore che ci ha spinti a realizzare la Fondazione per la ricerca, che non a caso vede fra i soggetti fondatori le Province di Firenze, Prato e Pistoia”.
All’esigenza di dare rappresentanza alla realtà territoriale dell’Università di Firenze si riferisce anche una proposta a cui ha accennato il rettore Marinelli e che potrebbe trovare spazio del nuovo statuto dell’ateneo, attualmente in fase di revisione. Gli enti locali e i soggetti che collaborano alla realizzazione delle attività universitarie decentrate potrebbero entrare a far parte di un comitato di indirizzo di ateneo, con una funzione consultiva, insieme ad altri esponenti del mondo della cultura e dell’impresa nazionale e internazionale.
Alla conferenza di ateneo sono intervenuti il sindaco di Pistoia Renzo Berti, il sindaco di Empoli e presidente del Circondario Empolese-Valdelsa Luciana Cappelli, il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, Maurizio Fioravanti, presidente del consorzio Pin che supporta le attività della sede di Prato, il sindaco di Scandicci Simone Gheri, il sindaco di Vinci Dario Parrini, il sindaco di Prato Marco Romagnoli e Giuseppe Totaro, presidente del consorzio Uniser che gestisce le attività universitarie a Pistoia.