HomeCosa ci mettiamo in testa? Sara Paci Piccolo ce lo spiega nel suo libro "Medioevo sulla testa" - Galleria fotografica
Un'interessante e variegata panoramica sui diversi tipi di copricapo che si potevano trovare sulle teste di uomini e donne nel medioevo
Interessante dialogo, ospitato dalla Città Metropolitana lunedì 8 aprile in Palazzo Medici Riccardi, con Sara Paci Piccolo, ricercatrice sulle tematiche di corpo, moda, società, costume, abbigliamento e autrice del libro "Medioevo sulla testa. Copricapo e acconciature maschili e femminili fra Trecento e Cinquecento" (Penne e papiri, 2024) su significati, materiali, differenze di un capo di abbigliamento estremamente rappresentativo di un'epoca proprio per la sua varietà e diffusione.
Il pubblico presente è stato guidato in un excursus sull’affascinante ruolo e uso dei copricapi nella società europea dal XIII al XVI secolo, divenendo consapevole che l'abito, e in particolare i copricapi nelle loro infinite forme, sono i mezzi con i quali l'uomo e la donna si esprimono ma anche che raccontano quale sia lo status, la ricchezza, il potere o meno di un individuo.
A partire dalle rappresentazioni iconografiche di personaggi come Robin Hood a Cappuccetto Rosso, attraverso miniature medioevali e quadri, l’autrice è approdata alla Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli, capolavoro di Palazzo Medici Riccardi, per illustrare le fogge dei cappelli e il loro significato nascosto, la differenza tra uno chaperon e un mazzocchio, la particolarità dei cappelli a punta, il significato del cappuccio per riconoscersi oppure per celarsi.
Anche grazie alle domande interessate del pubblico, sono stati toccati diversi temi, dalla religione all'antropologia, fino alla veridicità della rappresentazione storica delle vesti in manifestazioni come il palio, le sfilate in costume o il calcio storico.
Galleria fotografica di Antonello Serino - Redazione MET:
https://www.flickr.com/photos/serino_antonello/albums/72177720316096614/
Città Metropolitana di Firenze