"Gli incassi della Tefa siano destinati a progetti per l'ambiente nel territorio metropolitano fiorentino"
Le proposte dei consiglieri di Territori beni comuni Enrico Carpini e Lorenzo Falchi per la Metrocittà Firenze
Tefa e introiti per l'ambiente, salario minimo e un grande piano di edilizia scolastica metropolitano. "Tutti gli anni discutiamo la percentuale o le scelte sul Tefa, il tributo provinciale per l'esercizio delle funzioni ambientali incassato dalla Città Metropolitana di Firenze, che equivale al 5 per cento della Tari di tutti i comuni del territorio. E' una cifra importante per la quale va stilato un piano chiaro di utilizzo a favore dell’ambiente, per esempio per la riforestazione, per l’assetto idrogeologico, tutti progetti che i Comuni non riescono a realizzare da soli": i consiglieri metropolitani di Territori beni comuni Enrico Carpini e Lorenzo Falchi, insieme a consiglieri comunali che condividono lo stesso orientamento politico, hanno stamani presentato un bilancio dell'attività del gruppo in Palazzo Medici Riccardi, "per guardare avanti", a partire da tre priorità: ambiente, scuola e lavoro.
“Rispetto alla scuola – ha dichiarato Falchi - abbiamo bisogno di un grande piano di edilizia scolastica per la riqualificazione delle scuole superiori esistenti. Le risorse economiche ci sono ma manca il personale che progetti e segua i lavori: in Città Metropolitana ci sono 96 unità in meno di personale rispetto alla dotazione organica, uno scatto da questo punto di vista avrà ricadute positive sull’edilizia scolastica, ma anche sulle altre funzioni dell’Ente, per riuscire a spendere l’avanzo di amministrazione per investimenti".
Sul lavoro, ha sottolineato Carpini, "abbiamo presentato a suo tempo un atto di indirizzo sul salario minimo, che ha avuto l'approvazione del Consiglio. Sappiamo che è un tema delicato ma la Città Metropolitana potrebbe fare molto, cominciando dall'applicarlo a tutti gli appalti che gestisce”
Territori beni comuni lancia poi una proposta di riforma della Città Metropolitana: “Proponiamo di modificare gli assetti istituzionali dell’ente metropolitano: la legge 56 del 2014, che auspichiamo venga modificata quanto prima a livello nazionale, consente, attraverso delle modifiche allo statuto, di istituire l’elettività degli organi delle città metropolitane. È un percorso tortuoso, però, di fronte all’immobilismo locale e statale e acclarata l’incapacità di questo tipo di assetto istituzionale di rispondere alle esigenze dei cittadini e degli enti, noi chiediamo che la prossima legislatura, che inizierà con le elezioni di secondo livello a settembre dopo le amministrative di giugno, si ponga l’obiettivo primario di fare questa forzatura istituzionale, modificare lo statuto metropolitano e far sì che si possano eleggere direttamente il Sindaco Metropolitano ed il Consiglio, restituendo così un po’ di democrazia ai cittadini e alle cittadine della Città Metropolitana di Firenze”