IL GENIO FIORENTINO E' PARTITO CON IL CONVEGNO "SE TELEFONANDO... TI SCRIVO"
Il Presidente della Provincia, Matteo Renzi: “Questa giornata di studio è il modo più bello per inaugurare il Genio Fiorentino e celebrare la lingua di Dante e il telefono di Meucci”
La terza edizione del Genio Fiorentino è stata inaugurata questa mattina dal Presidente della Provincia Matteo Renzi. Alla villa medicea di Castello, sede dell’Accademia della Crusca, il Presidente Renzi ha aperto i lavori del convegno “Se telefonando... ti scrivo”. Esperti italiani e stranieri, operatori nel campo della telefonia mobile, giornalisti, linguisti e mass-mediologi si sono ritrovati per dibattere del rapporto fra le nuove tecnologie e gli usi dell’italiano contemporaneo.
“Il genio fiorentino oggi è qui”, ha commentato Matteo Renzi. “in questo luogo e in questo momento, celebrato nella lingua di Dante Alighieri e nell’invenzione del telefono di Meucci che si incontrano e si influenzano a vicenda. Pensare che questi due elementi possano oggi modificarsi reciprocamente, che possano costituire ispirazione l’uno per l’altro è per noi il modo più bello per inaugurare la terza edizione del Genio Fiorentino”.
La collaborazione tra la Provincia e l’Accademia della Crusca si rafforza dunque con il convegno “Se telefonando... ti scrivo”, ma già da tempo, come ha affermato il Presidente Renzi “la Provincia sostiene il restauro della serie completa del Vocabolario settecentesco dell’Accademia della Crusca. Un’azione concreta per essere operatori di cultura qui e oggi”.
L’Accademia della Crusca costituisce uno dei principali punti di riferimento per la ricerca sulla lingua italiana non solo in Italia, ma in tutto il mondo dal 1582-83. Il convegno di oggi ha analizzato il mutamento in corso della lingua italiana, influenzato dagli SMS proprio come un tempo lo fu dalle abbreviazioni degli amanuensi. “Questo convegno – ha detto il Presidente della Provincia Matteo Renzi – ambisce a riflettere sulle tematiche della lingua e delle nuove tecnologie non solo dal punto di vista degli addetti ai lavori, ma anche come cittadini di un territorio che si confronta con il suo passato e con il suo presente”.