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GENIO FIORENTINO: PUCCI, SESSANT'ANNI DI GENIO DELLA MODA
L’anniversario della casa di moda fondata dal Marchese Emilio Pucci di Barsanto, che ha portato in tutto il mondo la creatività della città del giglio

Poliedrico, sfaccettato, variegato e multiforme. Questo ed altro è il Genio Fiorentino 2007, manifestazione organizzata dalla Provincia di Firenze, che spazia dalla cultura alla scienza, dall’arte allo spettacolo, dalla tradizione all’economia, dalla letteratura alla moda. Gli stessi aggettivi che connotano la kermesse fiorentina rispecchiano l’estro e la personalità, che hanno contraddistinto ed accompagnato durante la sua vita il Marchese Emilio Pucci di Barsento (Napoli 1914 – Firenze 1992).
Il Genio Fiorentino festeggia i sessant’anni di colore e di creatività della Maison Emilio Pucci, una delle prime aziende di prêt-à-porter nata in Italia, da quella personalità che la stampa Usa proclamò “The Prince of Prints”, uno dei geni della moda che ha lasciato il segno nel ‘900.
Sabato 19 maggio Palazzo Medici Riccardi ospita, all’interno del Cortile di Michelozzo, uno dei luoghi più suggestivi del Rinascimento, una speciale installazione curata da Gérard Cholot.
All’interno di un luogo affascinante e suggestivo balloon stampati nelle inconfondibili fantasie Pucci, volteggiano in aria, come eteree stoffe che danzano al soffio del vento. I palloni “volano” accompagnati dalle note delle musiche di Felice Limosani, che si diffondono fra le colonne del cortile, fra le foglie delle piante fino ad arrivare all’Orfeo del Bandinelli, che fiero si erge all’interno del cortile.
Un’installazione progettata dallo scenografo francese Gérard Cholot rimasto incantato dai fantasiosi motivi che contraddistinguono il marchio Pucci. Gli stessi motivi e la stessa briosità che hanno portato lo scenografo a sentire che «C’è vita, in Pucci».
La medesima installazione che i visitatori possono ammirare in Palazzo Medici Riccardi, è presentata, per un selezionato numero di invitati, anche nel cortile di Palazzo Pucci, dove un gioco di specchi rifletterà la magia dei balloon Pucci. All’interno delle stanze della Fondazione Emilio Pucci sarà possibile ammirare gli abiti d’archivio, vere e proprie opere d’arte, che hanno segnato il periodo dell’alta moda di Emilio Pucci tra gli anni Settanta ed Ottanta (Progetto curato dalla Dott.ssa Alessandra Arezzi).


Gérard Cholot
PALAZZO PUCCI « PUCCI EVENTS » poetic installation MAI 2007

«C’è vita, in Pucci», mi basta ricordare il mio primo incontro con Laudomia Pucci, vederla attraversare la Sala Bianca del Palazzo Pucci: il vestito le veleggia attorno con un movimento garbato e pieno di gioia, il sole nella stanza gioca con i colori del suo abito, il momento è magico. L’istante è memorabile, risuonerà nel mio spirito per non lasciarmi più.
Come rendere questa aggraziata fluidità in un montaggio i cui mezzi di messa in scena, troppo sofisticati, non restituirebbero tutta l’elegante e allegra semplicità di questa prima visione. Come comporre nello spazio la varietà delle creazioni di Emilio Pucci, come esprimere in questo progetto tutta la gioia e la meraviglia della scoperta di questa collezione sublime. La ricchezza dei colori, in tutte le loro armonie, è semplice e briosa al tempo stesso. Sono come un bambino felice davanti al suo primo fuoco di artificio.
Il movimento fa parte della creazione: dal disegno dello stampato allo stilismo delle collezioni, tutto è abitato, tutto è fatto per muoversi, tutto trova la sua vera dimensione nel movimento.
Equilibrio, leggerezza, poesia, magia, grazia e semplicità.
Far volare degli abiti in un magico balletto in cui soltanto un sottile equilibrio crea lo spettacolo. Mettere in scena solo ed esclusivamente Pucci, senza artifizi, mi è sembrato il modo più rispettoso di rendere omaggio al suo creatore.
Incanto di questi palloni che vivono tra cielo e terra, sospesi solo a se stessi: sono i custodi ludici dell’intramontabile modernità dell’opera del loro creatore.
«C’è vita, in Pucci», ognuno, davanti a questi palloni, si sente tornare bambino.

Gérard Cholot, Scénographe
Paris Mai 2007

Lighting Designer : Thierry Dreyfuss
Dress Structure : Marie Christophe





Emilio Pucci: il marchio italiano festeggia il sessantesimo anniversario



Il 2007 è per Emilio Pucci un anno importante perché segna il sessantesimo anniversario della nascita del marchio fiorentino. Prima griffe nella storia italiana del prêt-à-porter, Emilio Pucci ha influenzato la moda contemporanea rompendo gli schemi sin dagli esordi. Ripercorrerne l’avventura è un’esperienza esaltante : l’ascesa negli anni Cinquanta, la ‘Pucci-mania’ a cavallo dei Sessanta e Settanta, il riaccendersi dell’interesse per la griffe dai Novanta ai giorni nostri. Oggi lo stile Pucci è affascinante, moderno e soprattutto senza tempo.


Gli inizi

Tutto è nato per caso, da un’intuizione geniale. Nel 1947, infatti, sulle piste di Zermatt, Emilio Pucci, Marchese di Barsento (1914-1992), esperto sciatore e uomo di mondo, realizza per una sua amica un completo da sci aerodinamico e rivoluzionario: pantaloni fuseaux e giacca a vento ‘parka’ con il cappuccio. Il modello fu subito fotografato dalla rivista americana Harper’s Bazaar. Poco dopo Emilio Pucci apre una boutique a Capri alla ‘Canzone del Mare’ con una linea semplice fatta di pantaloni con tagli sartoriali , camicie da uomo in popeline, top di jersey a righe, e accessori artigianalmente confezionati. Il suo ‘beachwear’ è innovativo e colpisce nel segno. Da allora fu un successo che segnò l’inizio del prêt-à-porter. Quelle creazioni originali, dalle tinte insolite e armoniose, piacciono alle donne del jet-set. Tra le prime clienti ci furono Gloria Guinness e Marylin Monroe ma nella lunga lista di ieri e di oggi si possono citare anche Sofia Loren, Jackie Kennedy, Lauren Bacall, Madonna, Nicole Kidman.


La rivoluzione Pucci

Quando Emilio si avventurò nella moda, le donne erano ancora costrette in vestiti strutturati dove abbondavano corsetti e sottogonne che limitavano i movimenti del corpo. In controtendenza con la moda del suo tempo, Emilio Pucci disegna e realizza vestiti, pantaloni e top dal taglio essenziale. E’ il precursore dello sportswear con modelli facili da indossare femminili ed elegante. In poco tempo la moda Pucci diventa un oggetto del desiderio per le donne più eleganti d’Europa e d’America. Le varietà di colori: giallo limone, rosa buganvillea, lilla, ghiaccio, acqua, oceano, sono ancora oggi un segno distintivo della griffe. Emilio Pucci, intuisce prima degli altri, l’importanza dei buyers americani e invita a Firenze già nel 1951 i primi compratori durante le sfilate della Sala Bianca a Palazzo Pitti.
La reazione dei department stores americani, Neiman Marcus e Saks Fifth Avenue, per citarne alcuni è immediata così come i primi riconoscimenti internazionali.


Stampati e tessuti innovativi

Negli anni Cinquanta, Emilio Pucci inizia a creare i suoi primi stampati: disegni grafici, astratti che girano in un caleidoscopio di colori. Motivi geometrici e palpitanti che richiamano l’arte moderna ma anche sensazioni, avventure e passioni che lo colpiscono come le bandiere del Palio di Siena, i batik di Bali, i motivi africani, le isole Hawaii. Pucci decide, ed è la prima volta nella storia della moda, di infondere queste illusioni ottiche, queste magie negli abiti. Inoltre, ogni stampato portava la firma ‘Emilio’ scritta a mano segnando così l’inizio del nome di un designer come fosse un logo. Sin dai primi anni Sessanta Pucci utilizza materiali stretch che facilitano il movimento del corpo. Lavora a stretto contatto con le più note aziende italiane di tessuti. Sperimenta e brevetta nuove stoffe: il jersey di seta, il cotone-jersey ma anche nuovi tipi di flanelle e di velluti adatti a qualsiasi viaggio e a qualsiasi valigia. Rimane negli annali il vestito in jersey di seta che pesava 170 grammi e che si poteva ripiegare come un fazzoletto. Pucci diventa un ‘must have’ per le donne del jet-set internazionale e viene incoronato dalla stampa americana come “Prince of prints”.


Un designer a tutto tondo

Precursore del ‘Lifestyle’, Pucci ha utilizzato il suo talento di designer travalicando l’universo della moda intesa come prêt-à-porter. Nel 1966, disegnò una linea per le hostess delle linee aeree Braniff : con ispirazione spaziale creò cappellini a bolla e stivaletti. Suo il logo della missione NASA Apollo 15 (luglio 1971) ma ha disegnato anche le porcellane da tavola Rosenthal, gli asciugamani per la Spring Mills, lenzuola, quaderni di scuola, ombrelli, borse e bikini. In molti ricordano ancora lo stampato ‘Piume’ della linea aerea Qantas. Anche più recentemente, nel 2002 la collaborazione per la linea di mobili Cappellini e la realizzazione del decoro degli yachts Wally; nel 2004 e 2005 in co-branding con la Veuve Clicquot realizza in edizione limitata ‘Emilio Pucci for La Grande Dame’, così come nel 2006 le penne con Omas e la linea da sci Rossignol .


Eredità e futuro

Tra le ultime creazioni prima della sua scomparsa avvenuta nel 1992, Emilio Pucci disegnò insieme alla figlia Laudomia una collezione con leggings e tute stampate molto aderenti al corpo. Era il 1987 e quei modelli fecero in un attimo il giro del mondo. Emilio Pucci è uno dei pochi creativi che ha potuto assistere al rinnovarsi del successo del suo stile in due periodi della sua vita. Laudomia, con la scomparsa del padre, prende in mano le redini dell’azienda, accompagnandola verso una nuova fase di sviluppo con collezioni innovative mirate a una generazione nuova. Simultaneamente il vintage diventa un fenomeno di moda e un nuovo interesse fiorisce intorno al marchio verso la fine degli anni novanta. Dal 2000 Emilio Pucci fa parte del gruppo del lusso LVMH che ne ha rilevato il 67%. Nel 2002 Christian Lacroix è stato nominato Direttore Creativo. Avvalendosi dello straordinario archivio del fondatore, ha saputo reinterpretare Emilio Pucci in chiave contemporanea. Ha usato il suo innato senso del colore per interpretare gli stampati più originali realizzando anche abiti da gran sera così come una dinamica linea da sci. Nell’ottobre del 2005 lo scettro passa nelle mani dello stilista inglese Matthew Williamson (il cui primo show è l’autunno-inverno 2006) che inietta nelle creazioni una nuova visione rilavorando l’archivio con grande modernità e freschezza in perfetta sintonia con lo spirito di questa straordinaria Maison che continua a rivestire un ruolo di primo piano nel mondo della moda.

17/05/2007 15.17
Provincia di Firenze