GENIO FIORENTINO: L'ARTE DI FRANCESCO PAGLIAZZI
Il noto pittore neomacchiaiolo, al centro di una giornata di studi nel comune di Palazzuolo sul Senio
Il Genio Fiorentino 2007 – come celebrazione dell’arte e della pittura che appartiene al territorio provinciale di Firenze – dedica un convegno studi alla figura del noto pittore palazzuolese neomacchiaiolo Francesco Pagliazzi (1910-1988).
La giornata di studi – organizzata dal Comune di Palazzuolo sul Senio e la Provincia di Firenze avverrà sabato 19 maggio 2007 dalle ore 10.30 presso la “Sala Pagliazzi” della Biblioteca Comunale: interverranno l’Assessore alla Cultura di Palazzuolo sul Senio, Marco Violi, la storica dell’arte Silvestra Bietoletti, una delle massime esperte italiane del movimento Macchiaiolo, l’architetto Barbara Montevecchi, presidente dell’Associazione Palazzuolo per le Arti, curatrice dell’importante retrospettiva sull’artista, inaugurata a casa Pagliazzi nell’estate del 2005. Alle 13.00 per i partecipanti è prevista una colazione di lavoro, mentre alle 15.30 il convegno cambierà sede, spostandosi presso le sale di casa Pagliazzi, per l’inaugurazione della completamente rinnovata permanente dedicata al pittore scomparso.
A chiusura dell’evento è previsto per le 21.00, all’interno dell’Oratorio dei SS. Carlo Borromeo e Antonio di Padova, il concerto a cura dell’Associazione Nuovi Eventi Musicali, dell’ensemble composto da Francesco Dillon (violoncello) e Matteo Fossi (pianoforte), con musiche di Janacek, Mendelssohn-Bartholdy, Debussy, Beethoven.
Breve biografia di Francesco Pagliazzi
Francesco Pagliazzi (Reggello, Firenze 1910 - Firenze 1988) frequenta l’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze, e ha come maestri Libero Andreotti e Giusppe Lunardi. Fin dai primi anni Trenta, quando ha lo studio al Conventino, elabora una maniera espressiva di gusto impressionista che gli conquista il favore della critica più accorta e del pubblico. Prende parte a mostre fiorentine e nazionali, fra cui, nel 1935 la II Quadriennale romana, e nel 1936 la XX Biennale di Venezia.
Durante la guerra vive a Palazzuolo sul Senio, paese di cui sarà sindaco dal 1948 al 1952. Nel frattempo partecipa alacremente alle esposizioni, e comincia a viaggiare attraverso l’Europa.
Nei primi anni Cinquanta, i frequenti e prolungati soggiorni parigini lo confortano delle scelte stilistiche. Le sue vedute di Parigi, Venezia, Milano, Viareggio, che si alternano alle nature morte, ai ritratti di persone care, e ai paesaggi dell’amata Palazzuolo, gli assicurano il successo, e sue personali vengono allestite a Firenze, New York, Parigi, Roma.
Nel 1972, la morte della figlia Adelina segna una drammatica cesura nella carriera del pittore, che si isola nella campagna palazzuolese, quasi abbandonando l’arte.
Sarà il matrimonio del figlio Enrico, a ridare vitalità all’artista che nel 1983 riprende anche l’attività espositiva, con immutato successo.
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