GENIO FIORENTINO: MARASCO A PONTASSIEVE
Martedì 22 maggio in Piazza Vittorio Emanuele II
“Che ad ogni Maggio, pur contr’ altrui voglia,
da ceppo antico sempre rigermoglia !”
di e con
Riccardo Marasco: voce, chitarra lyra
Coadiuvato da
Silvio Trotta: mandolino, mandoloncello, chitarra battente
Jessica Lombardi: flauti dritti e traversi, percussioni, piva
Il folclore e l’identità legati al territorio fiorentino prendono voce da note e parole delle musiche che da sempre accompagnano la nostra storia.
Un repertorio antico fatto di canti tradizionali legati alla secolare usanza del Cantarmaggio, con cui ancor oggi, in zone rimaste più legate alle radici popolari, si celebra il risveglio della natura e il ritorno della stagione degli amori.
Il Genio Fiorentino, manifestazione organizzata dalla Provincia di Firenze, canta la tradizione, celebrando la genialità musicale del maestro Riccardo Marasco, in più appuntamenti sparsi nel territorio della Provincia di Firenze.
Il cantautore e menestrello vernacolare fiorentino porterà la sua voce nelle piazze e nelle strade del nostro territorio.
Per accogliere l’estrosità e l’allegria del maestro l’appuntamento è martedì 22 maggio, nel comune di Pontassieve, ore 21.00, in Piazza Vittorio Emanuele II, con ingresso gratuito.
Marasco attinge per il canovaccio del suo spettacolo, “Toscana Terra”, che vuol celebrare la genialità della propria regione attraverso il recupero e la riproposta delle varie forma musicali :
maggi, che esibendo il “majo” l’araldo cantava davanti alle porte delle abitazioni, o sotto le finestre dell’innamorate, per chiedere accoglienza per sé e per la brigata dei maggiaioli che in cerchio gli facevan coro;
serenate, eseguite sotto i balconi per richiedere benevolenza e corrispondenza all’amore profferto;
carnascialeschi, che inneggiavano alla fertilità bene prezioso per i nuclei familiari in un’epoca di alta mortalità infantile, di precoci morti delle giovani donne per le complicazioni postparto, di morti violente legate agli ininterrotti stati di belligeranza della violenta società medievale, o alle sanguinose rese dei conti fra famiglie o all’interno di esse, e alle frequenti epidemie che falcidiavano i paesi decimandone la popolazione;
laudi che a maggio,il mese dei fiori dedicato a Maria generatrice de “lo più bel fior producto”. Canti che le giovanili brigate innalzavano dinanzi ai tabernacoli spesso eretti agli angoli delle strade, impetrando l’avvento di un mondo portatore di pace, felicità e benessere;
stornelli lanciati da un colle all’altro e legati alla riprese delle operazioni agricole negli spazi aperti dell’incantevole campagna toscana;
storie e ballate popolari di anonimi;
canzoni d’autore del ‘900 e di oggi.
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