GENIO FIORENTINO: MARIO CEROLI
Il vincitore della Biennale di Venezia realizzerà e donerà un’opera alla città di Firenze espressamente concepita sul tema del Genio
Un evento di straordinaria rilevanza, inserito all’interno del Genio Fiorentino.
Si tratta della donazione dell’opera di arte contemporanea “Silenzio: Ascoltate!” realizzata dall’artista Mario Ceroli, vincitore della Biennale di Venezia e autore italiano esposto nei più prestigiosi musei internazionali di arte contemporanea.
Il taglio del nastro è fissato per domani, mercoledì 23 marzo, alle ore 12, alla presenza di Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze, Eugenio Giani, Assessore allo Sport e Tradizioni popolari del comune di Firenze, Massimo Bignardi, Professore di Storia dell’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena. Sarà presente l’artista.
L’opera, espressamente concepita sul tema del Genio Fiorentino, rimarrà esposta in modo permanente in piazza Bambini di Beslan, di fronte la Fortezza da Basso.
In tal modo, Firenze, città rinascimentale per eccellenza, apre le porte all’arte contemporanea, arricchendo il proprio patrimonio artistico con una scultura monumentale in cotto e marmo.
Il Genio Fiorentino 2007 apre le porte all’arte contemporanea, o meglio, al Nuovo Rinascimento, e lo fa partendo da un’opera unica e straordinaria che Mario Ceroli (scultore già vincitore della Biennale di Venezia, autore italiano esposto nei più prestigiosi musei internazionali) realizzerà e donerà alla città di Firenze.
Il monumento, espressamente concepito sul tema del Genio Fiorentino, realizzato in cotto e marmo, le cui dimensioni saranno circa 14 metri per 10, sarà una scultura a scalinata che richiama il peculiare stile di Mario Ceroli. L’opera conterrà espliciti riferimenti ai “geni fiorentini”, ovvero alle personalità intrinsecamente legate alla straordinaria vicenda culturale del capoluogo toscano (Dante, Lorenzo il Magnifico, Botticelli, Benvenuto Cellini, Galilei ecc.) e rimarrà per sempre alla città di Firenze, arricchendo il suo patrimonio artistico. Verrà, infatti, collocata in modo permanente nella piazza di fronte all’entrata della Fortezza da Basso dedicata ai bambini di Beslan (al di sopra del sottopasso di Viale Strozzi), il taglio del nastro è fissato per mercoledì 23 maggio, alle ore 12.00, alla presenza di Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze, Eugenio Giani, Assessore allo Sport e Tradizioni popolari del comune di Firenze, Massimo Bignardi, Professore di Storia dell’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena. Sarà presente l’artista.
La scelta del cotto d’Impruneta – fornito da Sannini Impruneta, fra le più interessanti aziende del settore – come materiale scultoreo costituisce una sfida, una sperimentazione pressoché inedita tra le avanguardie, in grado di rendere visibile la vocazione naturale di Firenze, quale laboratorio culturale, città di sperimentazione ed elaborazione artistica. La magnifica storia fiorentina quale primo centro culturale nel Rinascimento e come laboratorio ideale, unico e irripetibile per le avanguardie artistiche di ogni epoca, impone nel nuovo millennio la sfida di un impegno profondo per raccogliere tale straordinaria eredità, non tanto come ingombrante permanere di un “vissuto” storico irripetibile, bensì come stimolo e nuovo impulso per vivere e far vivere il capoluogo toscano come centro contemporaneo di confronto culturale.
E’ soprattutto in riferimento a tale motivazione che Il Genio Fiorentino 2007, celebra le espressioni più qualificate dalla cultura contemporanea nei settori delle arti figurative e dell’architettura con il patrimonio unico del territorio e della storia di Firenze.
Contestualmente alla realizzazione e donazione dell’opera a Firenze, la città ospiterà una mostra temporanea di sculture di Mario Ceroli – organizzata grazie al prezioso contributo di Tornabuoni Arte - dislocata sul territorio cittadino per un periodo di 8-12 settimane a partire dall’inaugurazione della manifestazione che avverrà mercoledì 23 maggio. A tale scopo sono previste una mostra di sculture da collocarsi nello spazio del cortile di Palazzo Medici Riccardi, l’istallazione di una grande scultura da collocarsi in Piazza Strozzi e la collocazione di una scultura monumentale in bronzo in piazza della Signoria.
L'opera di Mario Ceroli nelle parole del critico d'arte Massimo Bignardi (Docente di Storia dell’arte contemporanea facoltà di Lettere e Filosofia Università di Siena)
“Un’opera che si propone come corpo di congiunzione fra l'ingresso della Fortezza da Basso, da decenni luogo del "gusto" e dello" stile" fiorentino nel mondo, e la città storica, segnata dal populare di mercati che animano una vastissima area che si dirama dalla chiesa di Santa Maria del Fiore. Una diagonale architettonica che riorganizza la piazza Bambine e bambini di Beslan, offrendo nuove prospettive che raccordano le mura in mattoni della Fortezza con le quinte disegnate dalle fabbriche che si aprono su via Faenza e via Guelfa. Improntata da una cifra figurale, la nuova creazione di Ceroli fa tesoro di quella figura-sagoma, propria della sua scultura e che l'ha reso famoso sulla scena internazionale dell'arte contemporanea, riproponendola in spessori che richiamano l'altorilievo. E' l'omaggio da parte dell'artista ai personaggi della storia universale di Firenze, oggi proposti come chiave indispensabile per leggere la contemporaneità, ma anche l'omaggio alla materia, elevata al suo vero rango e agli artieri, agli artigiani che creano la magia dell'immaginazione. La sua cifra figurativa consente di proporsi come immagine di una storia che si fa presente, cioè tempo e memoria dell'immaginario della cultura fiorentina. E' una storia raccontata attraverso le figure di Dante, Giotto, Ghiberti, Brunelleschi, Masaccio, Cellini, Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico, Botticelli, Michelangelo, Leonardo, Vespucci, Meucci e di Benigni.
Quest'opera, donata dalla Provincia di Firenze alla città, si presenta come il primo intervento di arte ambientale urbana realizzata in essa, sia perché ridisegna uno spazio fino ad oggi di preannuncio alla Fortezza, anonimo nella sua squadrata forma, sia perché mette in gioco materie, manualità, gusto, inventiva proprie della tradizione fiorentina, vale a dire di Firenze e del suo territorio. Ceroli ha scelto di costruire gli spalti di una gradinata che guardano al futuro, al ridisegno della città, al suo desiderio di essere nella contemporaneità, senza rinunziare al suo patrimonio sociale e culturale”.
Breve biografia dell’artista
Mario Ceroli è nato nel 1938 a Castelfrentano, formatosi a Roma all'Istituto d'Arte, si è dedicato in primo luogo alla ceramica. Ha avuto un esordio precoce e felice, sostanzialmente da autodidatta, grazie al quale ha ottenuto nel 1958 il premio per la giovane scultura alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua comparsa sulla scena artistica romana ha contribuito a quella riformulazione del linguaggio che ha caratterizzato gli anni ‘60 (e non solo in Italia) ed ha aperto la strada, precorrendole, alle poetiche dell'arte povera ed alle successive installazioni (che si svilupperanno alla fine degli anni ‘60) pur rimanendo nella struttura dell’immagine nell’ambito poetico di quella che fu definita la pop art italiana.
La genialità di Ceroli è stata quella di lavorare – per oltre 40 anni - su materiali naturali, primo fra tutti il legno (ma anche la terra, il vetro, il ghiaccio) per esaltare il senso intrinseco delle cose reali, celebrando il valore simbolico dell’opera. Ha così innalzato la scultura, investendola in una nuova dimensione, utilizzando materiale naturale e povero.
Con le sue forme ritagliate nel legno grezzo e con le sue grandi rappresentazioni Ceroli dato forma fisica all’idea, l’ha tradotta in gesto e in materia e, nello stesso tempo, ha occupato lo spazio in una stupefacente proliferazione di forme di medievale ascendenza. Muovendosi dunque tra simbolo e realtà, Ceroli ha creato una alterità che, da sola, è il campo privilegiato dell’arte.
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