RICHARD GINORI: TRE DOMANDE D’ATTUALITÀ IN CONSIGLIO PROVINCIALE
Di Sara Biagiotti (DS), e di PRC e AN
Tre domande d’attualità per il Consiglio provinciale di lunedì 11 giugno, dalle ore 15.30. La consigliera DS Sara Biagiotti: “Appreso che l’agenzia delle entrate, attraverso la CERIT, ha posto sotto sequestro prodotti finiti e macchinari della Richard Ginori per un valore di € 11 milioni, a fronte di un debito per il mancato pagamento IVA, a partire dal 2004, per € 5,4 milioni; considerata l’imminenza della convocazione dell’assemblea dei soci per decidere la ricapitalizzazione dell’azienda; constatato che con il sequestro dei macchinari e dei prodotti si gettano le basi per avvicinare la Richard Ginori al fallimento, in quanto di fatto si impedisce la normale gestione operativa esprime forte preoccupazione per la vicenda che mette ulteriormente a rischio il futuro della Richard Ginori e dei 350 lavoratori, manifesta piena solidarietà ai lavoratori e alle RSU della Richard Ginori, condivide le loro preoccupazioni in quanto il legittimo sequestro effettuato per recuperare l’Iva arretrata, rischia di rappresentare il de profundis della storica azienda toscana, ritiene che la proprietà si sia manifestata inadeguata ad una gestione industriale dell’azienda e al rilancio di un prodotto di altissima qualità e con un mercato potenziale inestimabile, puntando soltanto a una speculazione finanziaria spericolata e peraltro senza risultati. Essa è la principale responsabile della situazione che si è generata in questi anni e dato l’aggravarsi della situazione di grave crisi che si profila con il blocco di fatto dell’attività produttiva e l’impossibilità di evadere gli ordini chiede se l’Amministrazione Provinciale è a conoscenza di ulteriori elementi e chiede all’Amministrazione Provinciale che si faccia promotore presso il Governo e i Ministeri delle Attività Produttive e del Lavoro perché intervengano urgentemente affinché si mettano in atto tutte quelle procedure necessarie al fine di scongiurare la definitiva crisi della Richard Ginori e con essa la perdita di una azienda storica e di una manodopera altamente qualificata quali sono i lavoratori che in essa operano, anche attraverso una serie di misure urgenti per l’avvicendamento della proprietà incapace di gestire l’azienda, di valorizzare e salvaguardare i lavoratori e di promuovere l’industria manifatturiera italiana nel mondo.
Sempre sugli sviluppi della situazione alla Richard Ginori i consiglieri di Rifondazione Comunista Sandro Targetti, Lorenzo Verdi e Andrea Calò che ricordano come: “Le RSU aziendali tornano a sollecitare l’incontro, più volte promesso, al il Ministero dello Sviluppo Economico, per scongiurare un fallimento che avrebbe, per la proprietà, le conseguenze di rendere disponibile lo storico marchio, che messo sul mercato potrebbe portare nelle casse di chi controlla l’azienda circa 20 milioni di euro e poi rendere disponibili per interventi edilizi del valore di circa 100 milioni di euro le aree su cui attualmente sorge lo stabilimento, ma che per i 300 lavoratori vorrebbe dire la perdita del posto di lavoro e per la comunità di Sesto Fiorentino la chiusura di un’azienda che è strettamente legata alla storia della città ed al suo tessuto produttivo ed economico. Per questi motivi i consiglieri provinciali di rifondazione Comunista chiedono al Presidente della Provincia ed all’Assessore competente di rispondere ai seguenti punti:
1. quali azioni intende prendere l’Amministrazione Provinciale, in accordo con il Comune di Sesto Fiorentino e con le Organizzazioni Sindacali, affinché sia prontamente convocata presso il Ministero dello Sviluppo Economico la riunione già concordata;
2. quali ulteriori azioni intende portare avanti per scongiurare la chiusura della Richard – Ginori, che causerebbe la perdita di 300 posti di lavoro ed il depauperamento del tessuto produttivo dell’area fiorentina.
Infine il gruppo di Alleanza Nazionale: Guido sensi, Nicola Nascosti e Piergiuseppe Massai che: “Viste le allarmanti notizie sul futuro della Richard Ginori e sul possibile fallimento della stessa; preoccupati dalle possibili ricadute socio, economiche e occupazionali che interesserebbero l’intera area della piana fiorentina ma considerato che vi sono anche notizie di possibili spirali di salvezza per la fabbrica domanda qual è la situazione reale e quali sono le prospettive per la Richard Ginori”.