ORDINANZA DELLA PROVINCIA PER L’ALLARME AMBIENTALE DOPO L’INCENDIO ALLA RINDI
L’assessore Nigi ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di PRC
La Provincia ha già emanato un’ordinanza alla Rindi S.p.A. di Signa dopo l’incendio e l’allarme per l’ambiente e la salute. Lo ha sottolineato l’assessore all’ambiente Luigi Nigi, in Consiglio provinciale, rispondendo ad una domanda d’attualità di Rifondazione Comunista. “Sulla base dei primi elementi ARPAT è stata emanata un’ordinanza al legale rappresentante e/o proprietario della ditta industrie chimiche Rindi S.p.A. sul possibile inquinamento e dove si ordina di effettuare tutto quanto necessario ai fini della messa in sicurezza della ditta; di inviare alla Provincia di Firenze la documentazione relativa alla messa in sicurezza ed emergenza relativa, una copia dei formulari di smaltimento, la planimetria catastale. Entro 30 giorni i responsabili della Rindi S.p.A. devono presentare al Comune in tre copie, ed alla Provincia in una copia, il piano di caratterizzazione del sito al fine di verificare la presenza–assenza di contaminazione e determinarne l’entità; i responsabili della Rindi S.p.A. – ha aggiunto Nigi – devono tenere informati delle operazioni di messa in sicurezza la provincia, il dipartimento provinciale ARPAT ed il Comune di Signa”. Targetti ha ricordato che: “Forte è stata la preoccupazione dei cittadini, e credo anche di tutti i lavoratori della zona, trattandosi della zona industriale di Signa per questo episodio che non va affatto sottovalutato. Questa azienda, proprio per la produzione che fa: vernici, adesivi, prodotti che vengono impiegati nell’industria delle pelle e delle calzature è a rischio. Già nel 1995 questa azienda era stata teatro di un’esplosione seguita da incendio nel quale morirono due operai. Non abbiamo elementi per sapere se i controlli vengono fatti in modo attento, con preoccupazione e con attenzione per la salute dei lavoratori e dei cittadini che abitano nella zona. Occorre monitorare la zona, in quanto i fumi sono stati giudicati irritanti e l’incendio può aver influenzato negativamente falde acquifere”.