LO SCIOPERO DEI MEDICI DEL 118
L’assessore Nardini ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di AN
Sullo sciopero dei medici del 118 l’assessore ai rapporti col Consiglio Valerio Nardini ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Alleanza Nazionale. “Prese notizie dalla Regione, al momento attuale – dice l’Assessore – è in corso la fase preliminare ricognitiva prima della successiva ristrutturazione del servizio di emergenza sanitaria territoriale della ASL 10 di Firenze. In particolare, la direzione del servizio 118 Firenze Soccorso, di concerto con la direzione della ASL 10 di Firenze, ha in atto una approfondita revisione critica dell’attività fino ad oggi prestata, revisione tesa all’analisi dei reali bisogni sanitari di emergenza, urgenza dei cittadini, così come espressi dai dati storici di attività e dall’attenta valutazione delle relative criticità. Ulteriore motivo di impegno è rappresentato dal procedere al passaggio alla dipendenza dei medici di emergenza territoriale, così come è previsto dalla Regione Toscana, impegnandosi per minimizzare eventuali criticità gestionali relative alla coesistenza con il personale medico convenzionato. Contestualmente sono stati esplicitamente formulati gli obiettivi e i principi di ristrutturazione del sistema 118 Firenze Soccorso, finalizzati alla realizzazione di un servizio 118 fondato sull’analisi dei bisogni e non su considerazione di mero campanilismo o corporativismo. Gli obiettivi ed i principi esposti dovranno costituire l’imprescindibile base per il confronto con tutti gli attori del sistema, medici, infermieri e volontariato. Confronto che nessuno pensa di non porre in atto, ma che dovrà comunque essere finalizzato alla redazione di un piano di ristrutturazione definitivo con l’obiettivo assoluto di realizzare un servizio 118 sempre più efficiente ed efficace. In tal senso risulta del tutto infondato che la ristrutturazione in atto abbia il proprio baricentro su un mero risparmio economico oppure abbia lo scopo di tagliare i servizi ed escludere le associazioni di volontariato dall’emergenza sanitaria territoriale, ma al contrario queste sono state invece sollecitate ad impegnarsi ulteriormente fornendo un maggior numero di risorse: ambulanze convenzionate in attesa rispetto allo storico. Per quanto attiene, infine, alla formazione, non risulta alla direzione del 118 di Firenze essere in atto alcun blocco, come dimostrato dal fatto che nei primi mesi dell’anno sono già stati svolti un certo numero di corsi sia per medici che per infermieri e il secondo semestre dell’anno 2007 vedrà la realizzazione di numerosi corsi, così come è previsto dal piano di formazione aziendale. Ritengo – ha aggiunto Nardini – che la nostra Regione stia lavorando bene per un settore di fondamentale importanza e anche di particolare complessità. Non ritengo che tutto vada bene nel servizio sanitario, ritengo che abbiamo un servizio sanitario nella nostra Regione di buon livello e che la nostra Regione stia lavorando bene. Questo naturalmente non vuole dire che non si possa ulteriormente migliorare e io credo che si possa e si debba migliorare”. Per Massai: “La vicenda è un po’ più complessa. Con l’avvento dell’auto medica la Regione ha puntato ad escludere una parte importante del comparto sociale della nostra Provincia e della nostra Regione: il volontariato che, ad oggi, ha sempre assicurato in tutte le condizioni una serie di servizi tra cui l’emergenza medica. Sono ormai due anni che la ASL 10 continua a propinare una riorganizzazione del servizio del 118 che regolarmente e puntualmente non c’è stata. Come regolarmente e puntualmente c’è stata però una riduzione. Non a caso il progetto della ASL 10 prevede non solo questa serie di PET su input della Regione Toscana, ma prevede anche che il medico del 118 nel momento in cui va a fare la visita al PET, se arriva un’urgenza, prende e parte. E questo perché integra nell’idea del Assessore Rossi la riduzione delle postazioni guardia medica, che passano da 14 a 10 nella città di Firenze, oltre tutto andando contro quel contratto che prevede un medico ogni 5 mila persone, con una forbice del 30% in aumento e in diminuzione. Con sole dieci postazioni il rapporto sarà di 1 a 9 mila. Vogliamo capire, quindi, come sarà riorganizzata la sanità toscana e dispiace che vi sia il silenzio assoluto da parte delle tante amministrazioni: la Provincia, i Comuni, che, supinamente, accettano le decisioni della Regione Toscana pur sapendo che le esigenze del territorio sono diverse da quelle che sono le decisioni”.