APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO PER LO SCHEDARIO VITICOLO
Autocertificazione per le modifiche agli albi dei vigneti a denominazione d’origine e agli elenchi delle vigne per vini ad indicazione geografica tipica
Il Consiglio provinciale ha approvato, con 22 sì (maggioranza e PRC) e 5 no (gruppi CdL) il Regolamento per la semplificazione delle procedure per l’aggiornamento dello schedario viticolo e per l’iscrizione delle superfici vitate agli albi dei vigneti a denominazione d’origine e agli elenchi delle vigne per vini ad indicazione geografica tipica. “Sul nostro territorio – ha sottolineato l’assessore Roselli – abbiamo vini DOCG e DOC e quindi quella della tenuta degli albi è una cosa importante. Tra l’altro il nostro appezzamento medio aziendale è molto piccolo, siamo in presenza a continue modificazioni di acquisizione di nuove particelle, dismissioni, estirpazioni e impianti. Come tutte le forme autorizzatorie, si fa la domanda e poi si aspetta l’autorizzazione. Con il regolamento intendiamo applicare il principio riconosciuto dal nostro ordinamento dell’autocertificazione e dunque dal momento che l’azienda intende procedere a una modificazione del proprio assetto vitivinicolo fa la procedura di iscrizione o cancellazione con il modello riconosciuto dalla legge regionale e una volta registrato su quel modello unico, che è giacente presso il Casellario Unico di Artea l’agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura, si intende immediatamente inserito per il nuovo status di catasto vitivinicolo. Dopodiché la Provincia, avendo competenza di tenuta dell’albo si riserva, su campione, di effettuare i controlli e le verifiche”. Massai (AN) ha contestato che: “Quando si va a produrre dei regolamenti bisogna produrli in maniera abbastanza esatta per far comprendere a tutti che l’adempimento di una dichiarazione che deve essere resa alla Provincia non è la compilazione della stessa. Già in Commissione sono state rilevati refusi ed imprecisioni. E’ stato chiesto un rinvio, in quanto il regolamento è fatto mediamente con i piedi e mi dispiace dirlo, ma si vuole, invece, per forza approvare”. Bevilacqua (FI) ha ricordato che: “Quando si fa un regolamento si deve riuscire ad ottenere una semplificazione e una chiarezza per colui che va a leggerlo. Si sta parlando dell’iscrizione all’albo delle superfici vitate dei vigneti per la denominazione d’origine, immaginavo, quindi, che su questo ci fosse una particolare attenzione nella redazione di un regolamento. Ma, ahimè non ho riscontrato né una chiarezza per poter correttamente interpretare ciò che noi chiediamo ai viticoltori, né ho riscontrato la possibilità di una coordinata situazione di richieste all’interno del regolamento sulla base degli articoli”. Per Ermini (La Margherita) siamo di fronte ad un regolamento che va incontro a quelle che sono le esigenze e le aspettative delle categorie economiche”. Gori (DS) si è risentito sul fatto che: “Massai ha detto che questo è un regolamento scritto con i piedi. Abbiamo già lavorato in Commissione, ritornarci nuovamente per rifare un lavoro che è solo marginale, allora è inutile. Se per l’assessore il regolamento sta in piedi allora si vota”. Per Marconcini (PdCI): “Se c’è un sostanziale accordo, determinata dalla richiesta dell’opposizione e anche dalla maggioranza, per modificare il regolamento si può tornare in Commissione”. Per Bassetti (UDC) “Questo è un regolamento che va a semplificare le procedure in un settore importante, che è quello della viticoltura, un settore importante per la nostra Provincia. Non c’è nulla di scandaloso se si ritorna nelle Commissioni per cercare di rendere di facile attuazione questo regolamento”. Per Londi (La Margherita), Presidente della Commissione agricoltura: “Questo regolamento interessa numerosi operatori economici e tutti sappiamo quanto è importante la produzione del vino nella nostra provincia. Se ci sono modifiche da fare si può tornare in Commissione ma è l’assessore che deve sciogliere i dubbi”. Ancora l’assessore Roselli per il quale: “Questo è un regolamento che funziona, sta in piedi e risponde perfettamente al bisogno di descrizione”. Anche per Calò (PRC): “Il regolamento è chiaro. Sarebbe come prenderci in giro se dovessimo riconvocare una Commissione per riapprovarlo”.