PITTI, STRATEGIE PER IL MODELLO FIORENTINO
L'assessore alla Moda Elisabetta Cianfanelli risponde alla domanda d'attualità di Lensi e Comucci (FI)
L'assessore alla Moda della Provincia di Firenze Elisabetta Cianfanelli ha risposto alla domanda di attualità postale da Lensi e Comucci (FI) sul presunto spostamento delle manifestazioni Pitti a Milano. "La domanda - dice afferma l'Assessore - è sicuramente frutto del clima di confusione e di incertezza riscontrabile in città sul destino delle manifestazioni fieristiche moda, appuntamenti espositivi che hanno reso la nostra città famosa nel mondo. E’ quindi necessario e quanto mai urgente fare chiarezza sulle effettive dinamiche di mercato e sulle recenti attività che Pitti ha svolto nelle ultime stagioni fuori Firenze, per definire veridicità e fondatezza di tali timori".
Prosegue l'Assessore alla Moda Cianfanelli: "Pitti Immagine da tempo svolge attività espositive e promozionali a Milano. Gli eventi Touch hanno rappresentato un forte elemento di innovazione durante le collezioni milanesi 2006/2007, tentativo riuscito di esportazione del modello fiorentino, con una forte caratterizzazione ed una forte capacità di differenziazione rispetto agli appuntamenti del fuori-fiera. La limitata risonanza che tali iniziative hanno avuto sulla stampa e sulle dinamiche mediatiche locali dimostra come, sempre più spesso, gli attori locali non partecipino di tali attività che portano il nome del nostro territorio su ribalte internazionali. La manifestazione fieristica White presente nel circuito fuori-fiera Milano Collezioni, incentrata sulla promozione dei giovani designer emergenti, non si pone ufficialmente sullo stesso segmento di Pitti, ma finisce con il creare un diatriba strisciante per la vicinanza delle date proposte per White show 2008 e per la duplice presenza delle presentazioni donna e uomo all’interno della rassegna, durante le sfilate moda uomo 2008".
"Milano si pone dunque contro Firenze creando un elemento di “apparente”discontinuità nella tradizione delle città della moda, rompendo quella “tregua” creatasi nella differenziazione del prodotto offerto nei singoli eventi fieristici (vorrei però ricordare che già alla fine degli anni novanta Milano ha strappato Pitti Donna a Firenze e che quindi la tregua è stata solo apparente). Oggi la situazione è del tutto diversa. Milano è in forte sofferenza rispetto agli eventi di New York e di Parigi, si vuole quindi erodere buyers e stampa a Firenze, ma non è questa la strada per sopravvivere nello scenario moda internazionale nè per Milano nè per Firenze nè per le altre città".
L'Assessore alla Moda Cianfanelli spiega quindi la sua strategia, articolata in due azioni:
"Da una parta, una prima azione di sistema nazionale tra le città della moda: Milano (pret-à-porter), Firenze (eccellenza manifatturiera), Roma (alta moda), che affrontino tematiche di diversificazione del prodotto presentato nei singoli eventi fieristici e che sappiano creare un calendario unico e condiviso degli appuntamenti espositivi, per fare sistema e difendersi dalle “aggressioni” internazionali.
Dall'altra un'elevata differenziazione tra gli eventi fieristici ed evidenza alle peculiarità dell’area produttiva fiorentina, forte di un sistema manifatturiero storicizzato che rappresenta il 90 % della produzione di grandi case di moda nazionali ed internazionali".
Conclude l'Assessore Cianfanelli: "Genius loci ed eccellenza produttiva come manifesto di una strategia che porti a Firenze non solo il prodotto tecnicamente eccellente, ma anche il sistema di valori aggiunti che il mondo moda oggi deve obbligatoriamente rappresentare nell’interpretazione delle istanze del contemporaneo. Firenze deve quindi porsi in equilibrio con gli assi del sistema moda nazionale e differenziarsi, comunque, dai bacini della moda uomo pret-à-porter di Milano e New York".