AN SUL PASSAGGIO DEGLI IMMOBILI DEGLI ENTI LOCALI AL DEMANIO
“Accusiamo l’ennesimo mancato confronto politico del Presidente Renzi con il Consiglio Provinciale”
“E’ in atto una continua ed incessante opera di bypass del Consiglio Provinciale”. Così commentano i Consiglieri Provinciali di An la notizia riguardante l’operazione di scambio di immobili tra enti locali e agenzia del demanio che per giovedì vedrà la firma di un protocollo di intesa tra il Presidente della Regione Martini, il Presidente della Provincia Renzi, il Sindaco di Firenze Domenici ed il Ministro Rutelli.
“Non possiamo che riscontrare per l’ennesima volta – spiegano Guido Sensi, Nicola Nascosti e Piergiuseppe Massai – la volontà del Presidente Renzi a scavalcare, soprattutto su temi importanti, il momento di dibattito e confronto con le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione presenti in Consiglio. Anche in un’operazione importante per il futuro di Firenze, nella quale si gioca un passaggio di immobili che andrà sicuramente ad incidere sul livello di qualità della città, il Presidente Renzi preferisce le conferenze stampa, piuttosto che preoccuparsi di relazionare e far partecipare il Consiglio.
Ciò che noi contestiamo non è il progetto del passaggio di immobili, ma la condotta tenuta dal Presidente Renzi. La decisioni importanti a Firenze sono ormai prese nel segreto di qualche stanza, o al tavolo di qualche raffinato ristorante, lontano dai luoghi deputati istituzionalmente al dibattito politico.
Anche perché pur reputando tale operazione degna di merito, ci sono dei dubbi che il confronto in Consiglio avrebbe dovuto affrontare. Solo per citare un esempio, su Castel Pulci, ceduta dalla Provincia allo Stato, non è chiaro quale sarà la destinazione d’uso finale. La Provincia di Firenze ha speso in questi anni milioni di euro per la sua ristrutturazione che terminerà soltanto nel 2010. Sarà la Provincia a pagare da oggi al termine previsto oppure sarà lo Stato a prendersi in carico le spese per il restauro?
Anche su Sant’Orsola, ceduta dallo Stato alla Provincia, si gioca una partita importante. In primo luogo perché sarà l’ente provinciale a dover ristrutturare questo complesso e poi perché sarà necessario capire in quale modo utilizzare la struttura. Chi deciderà il futuro di Sant’Orsola: il Presidente Renzi in aristocratica solitudine oppure la decisione finale sarà il frutto di un dibattito politico, come consuetudine vorrebbe? O quantomeno, se dovesse essere solo il Presidente a prendere la decisione, al Consiglio Provinciale la notizia sarà comunicata dalla stampa, oppure Renzi degnerà l’organo eletto dal popolo di una propria apparizione in Consiglio? Ed è proprio per ribadire la nostra volontà di tornare a rendere centrale il dibattito politico – concludono gli esponenti di An – annunciamo che appena riprenderà il lavoro in Consiglio, presenteremo due mozioni sull’argomento, una relativa a Sant’Orsola e la seconda su Castelpulci”.
Il gruppo AN in Provincia