LA CONTRAFFAZIONE NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE
L’Assessore Elisabetta Cianfanelli alla presentazione del Cubo anticontraffazione di Piazza della Repubblica
Regole europee di certificazione, introduzione di nuove metodologie scientifiche, controllo della filiera produttiva.
Questi i nodi della lotta al fenomeno della contraffazione per l’assessore alla Moda della Provincia di Firenze, Elisabetta Cianfanelli, intervenuta stamani in Piazza della Repubblica a Firenze alla presentazione del Cubo anticontraffazione di Aimpes, l’associazione dei pellettieri italiani.
“E’ giunto il momento – sostiene Cianfanelli - di modificare il nostro approccio rispetto al concetto di Globalizzazione. I due opposti estremismi Global Euforia e No Global hanno mostrato tutta la loro sterilità. E’ necessario invertire i termini della questione. Non più affrontare la Globalizzazione ma essere nella globalizzazione. Questa visione attiva e propositiva può essere immediatamente applicata alle attuali problematiche della contraffazione.”
“Le logiche della produzione contemporanea – prosegue Cianfanelli - hanno rotto il legame prodotto-luogo di produzione determinando una perdita di controllo all’interno della filiera dell’alta gamma. Il territorio toscano in generale, e fiorentino in particolare, presenta processi produttivi di altissimo livello manifatturiero, tali da rendere il sistema moda italiano visibile su prestigiosi scenari internazionali. Proprio tale comparto del prodotto di eccellenza da un lato si trova ad essere minacciato dalla contraffazione, dall’altro però finisce per alimentare processi di falsificazione e di lavoro sommerso contigui al mondo della criminalità organizzata. Importanti anelli della catena produttiva dell’alta gamma sono spesso gestiti e rappresentati da attori economici che si avvalgono di lavoro sommerso femminile e minorile. Dunque su tale piano finiscono per entrare in collisione elementi positivi e negativi interni al processo di globalizzazione del comparto del lusso. Ad un’elevata visibilità e ad un efficace sistema di distribuzione del prodotto non corrispondono adeguati strumenti di tracciabilità e controllo dei singoli passaggi della creazione dell’eccellenza.”
“La risposta – conclude l’assessore - deve essere politica, ma deve tenersi a debita distanza dal provvedimento di emergenza, spesso finalizzato all’immediato ritorno mediatico ed elettorale. Non azioni singole ed estemporanee ma regole precise ed interventi strutturali. La soluzione non può riferirsi al solo ambito locale, ma deve essere pensata ed attuata in una dimensione europea, superando la pregiudiziale negativa rispetto al concetto di protezionismo europeo e sviluppando sistemi di certificazione dei processi produttivi in grado di sfruttare l’apporto proveniente da appropriati metodi scientifici. L’Assessorato alla Moda della Provincia di Firenze sta operando in questa direzione consapevole che volontarismo politico e conoscenze specifiche devono necessariamente procedere in parallelo.”