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NIGI RISPONDE A LEGAMBIENTE, WWF E ITALIA NOSTRA SU SELVAPIANA E NUOVA 67
Le opportunità che vengono dall’ampliamento del termovalorizzatore
Le associazioni ambientali tengano conto del miglioramento di vita per gli abitanti

L’assessore provinciale all’ambiente Luigi Nigi ha risposto a Legambiente, Wwf e Italia Nostra, che avevano scritto una lettera al presidente della Provincia e ai sindaci di Rufina e di Pontassieve per esporre una serie di considerazioni critiche sull’ampliamento del termovalorizzatore di Selvapiana e sul tracciato della nuova SS 67.

Su Selvapiana, per l’aspetto relativo alla pianificazione Nigi fa rilevare che “il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale riconosce l’impianto e lo individua come Servizio ad attrezzatura di livello provinciale o regionale, mentre il Piano Provinciale di gestione dei rifiuti urbani e assimilati ne prevede l’ampliamento fin dall’inizio”. Inappropriato è in merito ogni riferimento alla vicinanza con l’area di Monte Giovi, poiché – ricorda l’assessore – “quest’ultima è distante e in un contesto diverso rispetto al fondovalle della Sieve, ove è localizzato l’impianto”.
“La procedura di valutazione di impatto ambientale del progetto di ampliamento è invece – specifica Nigi - attualmente ancora in corso ormai da oltre un anno e in essa sono presi in considerazione tutti gli aspetti critici che il progetto comporta”.
“Sotto il profilo della scelta generale –precisa l’assessore alle tre associazioni ambientaliste - le considerazioni di questa amministrazione non sono cambiate: riteniamo che sostituire e ampliare l’impianto di Rufina, concepito e realizzato negli anni ’70, con un impianto di ultima generazione, sia una buona soluzione che contribuisce a risolvere le esigenze provinciali di trattamento dei rifiuti urbani e può rappresentare un’opportunità di parziale recupero dell’area in cui è localizzato, se concepito in modo da rendere minimo e non rilevante l’impatto riguardo ad emissioni, cattivi odori, rumori ed anche inserimento visivo nel paesaggio. Siamo altresì convinti, come dimostrano la stragrande maggioranza delle esperienze italiane ed europee, che il corretto inserimento, insieme alla qualità dell’impianto e del controllo, non potranno incidere sull’offerta turistica e neppure sulle produzioni di qualità. Ci spinge infine il dovere di decidere perché ogni ritardo avvicina inesorabilmente i territori e le popolazioni della provincia di Firenze a contesti economici e ambientali di emergenza”.

Sul progetto preliminare di variante alla Strada Statale 67 nel tratto San Francesco-Dicomano, l’assessore Nigi scrive alle tre associazioni per sottolineare “la validità di una decisione che pone fine al tormento annoso di intere popolazioni residenti negli abitati di Rufina, Scopeti, Casini e negli altri attraversati attualmente dalla strada, che con la variante potranno beneficiare di consistenti miglioramenti della qualità dell’aria, di abbattimenti del rumore, per non parlare della riduzione di incidenti. A nostro avviso associazioni ambientali responsabili dovrebbero tener conto del significativo livello di abbattimento dei fattori inquinanti come dimostrato dai modelli di simulazione presentati insieme al progetto, e del conseguente miglioramento delle condizioni di vivibilità degli abitanti, nonché di ulteriori opportunità per le attività produttive”.
Nel merito Nigi specifica che “la tipologia dell’intervento non rientra fra quelle esplicitamente incompatibili con il Piano territoriale di coordinamento e tali da giustificare a priori la non approvazione del progetto. L’occasione per esaminare attentamente la fattibilità alla luce di tutte le componenti (ambientale, paesaggistica, idraulica, ecc) è costituita proprio dal procedimento di valutazione ambientale. Tale procedimento si svolge attraverso uno scambio di valutazioni e di contributi e l’emergere di problematiche specifiche, come quelle sollevate da ARPAT e dall’ Autorità di Bacino, è da tenersi come elemento di riflessione del tavolo di confronto che si è costituito”.
Alla fine della procedura di screening l’amministrazione provinciale sarà in grado di decidere se il progetto presenti o meno la necessità di essere sottoposto alla procedura di valutazione di impatto ambientale.

27/09/2007 12.57
Provincia di Firenze