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LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEI LAVORATORI DIVERSAMENTE ABILI ISCRITTI AL COLLOCAMENTO MIRATO
L’assessore Saccardi ha risposto ad una domanda d’attualità di Avezzano Comes e Bevilacqua (FI)

L’assessore al lavoro Stefania Saccardi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità dei consiglieri di Forza Italia Avezzano Comes e Bevilacqua sulla formazione professionale dei lavoratori diversamente abili iscritti al collocamento mirato. “Ho visto anch’io i dati che parlano di solo il 6% degli iscritti che riesce ad essere avviato al lavoro mentre ogni anno il numero degli iscritti è il doppio di quelli avviati. In realtà, la lettura che è stata effettuata di questi dati dall’ufficio disabili della Cisl non è del tutto corretta. Il dato riportato di 10.675 disabili iscritti nelle liste al 31/12/06 è un dato storico perché risulta da un rilevamento regionale dove risultano ancora iscritti i soggetti occupati e domiciliati in altre province e comprensivi anche delle categorie orfani e quelli dell’art. 18. Il dato reale è che gli iscritti disabili disponibili al 31/12 /06 sono 7.443 di cui, in realtà, 5.421 sono stati sottoposti a colloquio di orientamento e alla registrazione della dichiarazione di disponibilità. Gli avviati, nell’anno 2006, sono stati 519. E questo lo considero un dato molto positivo, perché corrisponde al 40% degli iscritti nell’anno 2006. Nell’anno 2006 ci sono stati 1.279 iscritti e 519 sono stati riavviati nell’anno 2006, di cui 237 a tempo indeterminato, pari al 60% e 85 a tempo indeterminato part-time. Nel 2006 il dato della cessazione dal lavoro è di 46 persone, pari al 9% ed è una percentuale molto inferiore rispetto a quella del dato generale delle cessazioni che è intorno al 20%”. Per Avezzano Comes: “Sui dati del collocamento mirato sono anni che c’è una custodia cautelare e mancanza di trasparenza e di chiarezza. L’assessore ha sottolineato che, a fronte di 1.279 nuove iscrizioni, 519 sono stati riavviati nel 2006, ovvero il 40% dei nuovi iscritti. In questo io leggo, però, la difficoltà da parte del nostro centro per l’impiego di perforare quella difficoltà di comunicazione con lo zoccolo duro degli iscritti. Ci si limita ad avere i risultati di quelli che, via via in un anno si iscrivano, ma non si riesce a chiamare a colloquio il numero più ampio possibile di persone iscritte. Se non miglioriamo il nostro modo di lavorare rimarranno migliaia e migliaia di disabili senza lavoro. Questi devono essere chiamati a colloquio altrimenti saranno abbandonati. Su questo e sul discorso della formazione eravamo rimasti d’accordo di fare un discorso più approfondito e credo che siano maturi i tempi per farlo”.

11/10/2007 12.36
Provincia di Firenze