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IL PIÙ INCISIVO POTERE DI CONTROLLO SUI RIFIUTI
L’assessore Nigi ha risposto ad una domanda d’attualità di Comucci e Lensi (FI)

Su un più incisivo potere di controllo sui rifiuti l’assessore all’ambiente Luigi Nigi ha risposto ad una domanda d’attualità di Comucci e Lensi (FI). “Ho provveduto a scrivere al Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale dove ho richiesto il testo della proposta della legge su Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati e l’intervento dell’assessore regionale, Annarita Bramerini. Tale richiesta è determinata da quanto spiegato dall’assessore regionale che, in Commissione, ha detto che è intenzione della Regione recuperare il ruolo di forte indirizzo e coordinamento sul tema dei rifiuti. Avendo fatto svolgere una ricerca per venire in possesso del testo – ha spiegato l’assessore Nigi – ho dovuto prendere atto che le province non saranno direttamente consultate, ma lo sarà l’Upi, l’unione province d’Italia. Tutto sommato è positivo che ci sia un controllo più stretto da parte della Regione. E’ giusto che i piani di smaltimento dei rifiuti siano ricollocati dove erano all’inizio, cioè in testa alla Regione. Quello è il suo posto. Non c’è dubbio che, per renderlo efficace, andava consegnato alle province. Oggi questo è accaduto. Le province, sia pure con grande fatica, sono riuscite, come nel nostro caso, a fare i piani; ora la Regione torna a prendere in mano una certa parte di questo gioco politico”. Per Lensi: “Le dichiarazioni dell’assessore Bramerini hanno il loro peso in questo difficilissimo e complicato schema di competenze sui rifiuti solidi urbani. Noto lo stallo, in tutta la Regione, nel dare attuazione allo schema per i termovalorizzatori e le discariche. Lo stesso assessore Bramerini ha detto che siamo ad un passo dall’emergenza rifiuti. E mi sembra di avvertire un altro gioco, che è quello di trovare un capro espiatorio, pur lentamente, in emergenza. L’emergenza significa dover pagare il doppio in bolletta, portare i rifiuti fuori Ato, fuori Provincia, fuori Italia ed è qui che occorre un capro espiatorio che, a lume di naso, sono le Province. Sia quelle che hanno fatto, sia quelle che non hanno fatto. Vedo che, un’altra volta, il gioco all’interno di questa specie di grande bailamme di rifiuti solidi urbani, con le competenze suddivise, ricadrà sull’anello più debole e l’anello più debole è la Provincia. In prospettiva andremo verso un Ato unico per le Province di Firenze, Prato e Pistoia. Ed è allora forse dovremo rivedere anche il nostro piano provinciale, dove anche Prato e Pistoia convoglieranno i loro rifiuti in un unico soggetto di smaltimento e allora, tutto ciò in prospettiva, con lo stallo attuale e con la mancanza di termovalorizzatore, non promette niente di buono”.

11/10/2007 12.39
Provincia di Firenze