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VIA LIBERA AL NUOVO ASILO AZIENDALE
Approvata delibera dal Consiglio provinciale

Il Consiglio provinciale ha approvato con 18 voti a favore (DS, Margherita, SD e SDI), 7 astensioni (gruppi della Casa delle Libertà e Rifondazione Comunista) ed un no (Marconcini dei Comunisti Italiani) la delibera dell’assessore alla Pubblica Istruzione e Formazione Elisa Simoni per l’asilo aziendale della Provincia di Firenze per bambini in età compresa tra i 12 ed i 36 mesi. Respinto, invece, l’Ordine del giorno d’accompagnamento presentato da Rifondazione Comunista e Verdi (2 sì, 7 no di CdL e Marconcini del PdCI, 19 astensioni di DS, Margherita, SDI e SD). “Sull’asilo nido aziendale avranno diritto di prelazione i dipendenti della Provincia – ha spiegato l’assessore Simoni – ma, se questo non fosse sufficiente a riempire i 20 posti disponibili, e questo è il numero dei bambini e delle bambine che potranno accedere al nido, l’asilo sarà aperto ai bisogni della città ed alle liste d’attesa comunali. Le tariffe dovranno, di conseguenza, essere equiparate. Per questo abbiamo pensato di rendere proprio il regolamento che disciplina le tariffe ed il regolamento Isee del Comune di Firenze. I lavori dell’asilo saranno terminati entro la fine di ottobre. Alla fine dei lavori andremo a chiedere l’autorizzazione al Comune di Firenze che ha 90 giorni di tempo per rilasciarcela, dopodiché il nostro asilo sarà aperto”. Per Calò (PRC) “I dubbi sull’asilo nascono dal fatto che il progetto educativo non deve essere affidato soltanto agli insegnanti, deve essere affidato anche al contesto nel quale il bambino è inserito. Se io fossi un dipendente della Provincia, sicuramente non vorrei usufruire di un servizio aziendale, perché la formazione di mio figlio è dato anche dal contesto territoriale dove vive e mi sembrerebbe più giusto portarlo in un asilo nido vicino a dove vivo”. Marconcini (PdCI) ha spiegato il suo secco “No! All’asilo aziendale in quanto l’asilo aziendale introduce un elemento che porterà poi altre aziende, legittimamente, a fare operazioni simili. Avremo, così, una moltitudine di asili aziendali e non più asili pubblici. Torneremo, alla fine, alle vecchie colonie per alcuni bambini ed i bambini dei ricchi che andranno al mare con i loro genitori. Meglio mandare i bambini all’asilo nido in zone vicine a casa e non portarli sul posto di lavoro dei genitori”. Il Vice Presidente della Provincia Barducci ha sottolineato che: “Le pubbliche amministrazioni, negli ultimi anni, hanno agito con lungimiranza per poter estendere l’offerta dei servizi a fronte di liste di attesa, in alcuni casi anche consistenti, con delle forme di gestione. Le pubbliche amministrazioni hanno lavorato per individuare degli spazi, per individuare delle aree in cui, logisticamente, inserire questo tipo di servizi e per trovare, sul territorio, degli interlocutori in grado di poter sviluppare e garantire, con efficienza, questi servizi ad elevati standard qualitativi che noi abbiamo sempre tenuto presenti”. Per Avezzano Comes (FI): “Gli asili nido aziendali erano nel programma elettorale della CDL. Il progetto di Palazzo Medici Riccardi fornisce, però, una risposta solo parziale alle esigenze delle lavoratrici madri impegnate in Provincia, sia per la scarsa rispondenza della struttura agli orari ed ai tempi di lavoro, sia per la difficile accessibilità della struttura stessa. Un sostanziale flop, come dimostrato dallo scarso numero di richieste, solo 9 su una capacità recettiva totale della struttura di 20 bambini”. Anche Nascosti (AN) ha ribadito che: “Quel punto degli asili aziendali era un punto che stava dentro il programma del centrodestra con il quale il centrodestra vinse le elezioni nel 2001. Ed è stato il governo Berlusconi, per primo, a dare i finanziamenti per la costituzione degli asili aziendali”. Lazzeri (DS), invece, ha puntualizzato che: “L’asilo nido per i figli dei dipendenti era una delle cose prioritarie che erano state richieste dalle dipendenti al Comitato d’ente. Vi è quindi una reale esigenza per i dipendenti della Provincia, anche per avere tempi di vita e di lavoro diversi”. Infine Gori (DS) che ha sottolineato come: “Vi è l’assoluta convinzione da parte della Giunta di riempire questo asilo nido e di aprirsi alle esigenze del Comune di Firenze. Rivendico, con forza, la ricerca di un nuovo welfare in questo paese, quello che già esiste in molte parti d’Europa. Il criterio da seguire è di allargare le maglie, le possibilità e le opportunità di rendere i servizi fruibili e non quello di metterle tutte in carico al pubblico”.

11/10/2007 15.20
Provincia di Firenze