LE OPERAZIONI DI FINANZA DERIVATA
L’assessore Lepri ha risposto ad una domanda d’attualità di Comucci e Lensi (FI)
Sulle operazioni di finanza derivata, che hanno coinvolto circa 900 enti pubblici italiani, l’assessore al bilancio Tiziano Lepri ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Comucci e Lensi (FI). “Negli ultimi cinque anni abbiamo indicato quarantuno enti fra Regione, Province e Comuni che hanno fatto ricorso a questa forma di gestione del debito in Toscana e ci stiamo attivando anche noi, presso l’osservatorio regionale sulla finanza locale, affinché dal prossimo anno si faccia un monitoraggio specifico, a livello toscano, sui dati relativi a questa operazione. Faccio presente – ha aggiunto Lepri – che, anche se sono state attuate, negli ultimi anni, iniziative per ridurre il costo dell’indebitamento, ad oggi la Provincia non ha fatto nessuna operazione di finanza derivata, i cosiddetti swap. Le uniche operazioni sono i mutui, già contratti con la cassa depositi e prestiti, senza esporsi a rischi di alcun genere. Va anche precisato che l’ente non ha mai tenuto in passato e né intende ottenere in futuro disponibilità liquida attraverso strumenti derivati, i cosiddetti front, né ritiene percorribile alcuna forma finanziaria”. Lensi ha raccomandato: “Cautela e prudenza su questi temi e di informare il Consiglio Provinciale ogni qualvolta si presenti, in futuro, la possibilità di attivare strumenti di finanza derivata che siano gli swap o altri. Noto che, come al solito, si arriva sempre in ritardo su queste questioni. Si parte da un programma televisivo, poi gli articoli sui giornali e si scopre che sono 900 gli enti locali che si sono indebitati, in maniera sprovveduta, per i prossimi dieci–quindici anni. Questo impone una riflessione: in questo paese si arriva sempre quando il fatto è già accaduto e non prima. Mi fa piacere che la Provincia non ha attivato nessuno strumento di finanza derivata però, chi governa il paese deve stare molto attento perché, in fondo, si tratta di denaro pubblico e quando si tratta di denaro pubblico la finanza derivata è comunque uno strumento strano: si fanno operazioni che hanno dei benefici immediati ma poi, non si sa dove si va a parare”.